giovedì 14 luglio 2011

Mafia, arrestati fiancheggiatori del boss Falsone

Blitz nella notte fra Campobello di Licata, Cattolica Eraclea ed Agrigento. In cella dieci persone vicine al capomafia preso dopo 11 anni di latitanza


AGRIGENTO. Dieci ordinanze di custodia cautelare, firmate dal gip e richieste dalla Dda di Palermo, sono state eseguite stanotte dalla squadra mobile di Agrigento fra Campobello di Licata, Cattolica Eraclea ed Agrigento. Si tratta di fiancheggiatori dell'ex numero uno di cosa nostra Giuseppe Falsone, arrestato, dopo 11 anni di latitanza, a Marsiglia a fine giugno dello scorso anno.

i nomi dei fiancheggiatori arrestati

Le dieci persone arrestate nell'ambito dell'operazione antimafia "Maginot" della Dda di Palermo e dalla Mobile di Agrigento sono: Carmelo Cacciatore, 46 anni, di Agrigento; Francesco Caramazza, 38 anni, di Favara; Liborio Parello, 41 anni, di Favara; Carmelo Marotta, 41 anni, di Ribera; Giovanni Vinti, 42 anni, di Agrigento; Giuseppe Maurello, 42 anni, di Sciacca; Antonio Perricone, 41 anni, di Ribera; Salvatore Morreale, 42 anni, di Favara; i fratelli Calogero e Antonio Pirrone

Indagato l’avvocato Nino Gaziano

Avviso di garanzia per il presidente del consiglio dell’Ordine di Agrigento. L’ipotesi di reato è favoreggiamento aggravato dall'avere favorito l'associazione mafiosa

AGRIGENTO. Un avviso di garanzia che ipotizza il reato di favoreggiamento aggravato dall'avere favorito l'associazione mafiosa è stato notificato dalla squadra mobile della questura al presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Agrigento, Nino Gaziano.

Indagando nell'ambito dell'inchiesta antimafia della notte scorsa contro il boss Giuseppe Falsone. La polizia avrebbe scoperto che il legale avrebbe invitato alcuni indagati sottoposti a intercettazioni a non parlare troppo. Secondo la ricostruzione dell'accusa, il penalista sarebbe entrato fortuitamente in possesso di un fascicolo dal quale emergeva che erano in corso attività investigative di 'ascolto'.

Durante l'operazione è stato colto da malore, subito dopo avere ricevuto l'avviso di garanzia per favoreggiamento aggravato a cosa nostra, l'avvocato Nino Gaziano presidente dell'Ordine degli avvocati di Agrigento.


Il legale questa mattina, quando e' stato raggiunto dagli uomini della squadra mobile che gli hanno notificato l'avviso di garanzia per favoreggiamento ha avuto un malore ed e' stato necessario l'intervento dei sanitari.
A tirare in ballo l'avvocato Gaziano e' anche il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati.
Gaziano: "Sono sereno, non ho commesso nulla di illecito"

"Con la serenità di chi sa di non avere commesso nulla di illecito, avendo svolto sempre la professione forense con dignità e probità nel segno della fede nella giustizia, sono sicuro che in tempi brevissimi sarà riconosciuta la mia estraneità a qualsiasi fatto di rilievo penale ed anche deontologico". A parlare è l'avvocato Nino Gaziano, presidente dell'Ordine degli avvocati di Agrigento, raggiunto stamani da un avviso di garanzia per favoreggiamento all'associazione mafiosa.

L'iscrizione nel registro degli indagati di Gaziano scaturisce dalle indagini dell'operazione "Maginot", che la scorsa notte ha permesso ai poliziotti della squadra Mobile di Agrigento di stringere le manette ai polsi di 10 soggetti accusati a vario titolo di aver favorito la latitanza del boss Giuseppe Falsone. "Chiederò di essere sentito in tempi brevi dall’autorità giudiziaria procedente" ha concluso Nino Gaziano, in una nota stampa inviata stamani con la quale vuole affermare la sua estraneità.

Nessun commento:

Posta un commento