mercoledì 6 luglio 2011

Il giallo di Elisa Claps Don Wagno alla Procura «Sì, vedemmo un cranio»


POTENZA - Lei ammette di aver visto «un cranio», poi si contraddice e cerca di smentire. Lui dice di aver visto «una sciarpa» e cerca di tirare nella storiaccia del ritrovamento dei resti di Elisa Claps, la ragazza di Potenza uccisa il 12 settembre del 1993 nel sottotetto della chiesa della Trinità, le due donne delle pulizie. In un verbale agli atti dell’inchiesta della Procura di Salerno c’è la prova che i resti di Elisa erano stati trovati almeno un mese prima della loro scoperta ufficiale, il 17 marzo del 2010.

Margherita Santarsiero, una delle signore delle pulizie, e don Wagno Oliveira de‘ Silva, giovane sacerdote brasiliano, avevano visto Elisa Claps in quell’angolo del sottotetto e non hanno chiamato la polizia.

È la signora delle pulizie a confermare al pm di Salerno Rosa Volpe (che, chiusa l’inchiesta su Danilo Restivo, accusato dell’omicidio, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, ora sta indagando sulle coperture, i depistaggi e sui misteri che avvolgono ancora oggi il ritrovamento dei resti di Elisa nel sottotetto) di aver visto un cranio.

Don Wagno invece parla della «sciarpa». In realtà il sacerdote ha visto la maglia che Elisa indossava il giorno dell’omicidio, quella che mamma Filomena aveva intrecciato ai ferri qualche settimana prima.

«Questa cosa qua, sciarpa. Non lo so come la chiamate questa cosa», dice don Wagno nel corso dell’imbarazzante confronto in Questura con la signora Santarsiero.

Lei: «Sciarpa. Che cosa vuoi intendere? Sciarpa?».

Lui: «Quella cosa per il freddo. Scialle sciarpa». E dalle parole di don Wagno - contenute in un lungo verbale di cui la Gazzetta è in possesso - emerge che nel sottotetto c’era anche la figlia della signora Santarsiero: Annalisa Lovito.

Dice il sacerdote, descrivendo l’angolo del sottotetto: «Tu eri qua, tu, io e Annalisa da questa parte qui. E tu mi hai detto: “Ma non sembra una persona”, perché era buio e non si capiva proprio».

Lei nega: «A me non sembrava niente. Era troppo buio». La signora delle pulizie, forse, non ricordava quello che aveva dichiarato un attimo prima: era stata nel sottotetto per le pulizie e con l’immondizia aveva riempito alcune buste. Poi, all’improvviso, però, diventa tutto troppo buio. Come molti aspetti di questa storia.

 Fabio Amendolara

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