CASERTA - La Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla Procura Distrettuale di Napoli, sta eseguendo dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti esponenti del clan Belforte di Marcianise (Caserta), in relazione ai reati di omicidio, detenzione e porto di armi comuni e da guerra, e rapina. Le misure restrittive si riferiscono all'omicidio di un ventenne, avvenuto nell'ottobre 2003, che aveva partecipato ad attività estorsive contro imprenditori - già taglieggiati dai Belforte - per conto dell'opposto clan dei Piccolo, organizzazione criminale che, sin dagli anni '90, contende ai Belforte il controllo delle attività criminali nel comprensorio di Caserta, Marcianise e nei comuni contigui al capoluogo.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Caserta, coordinate dalla Procura Distrettuale, i sicari del ventiduenne Francesco Sagliano, esattore per conto del clan dei Piccolo, ucciso in maniera efferata dopo un rocambolesco inseguimento nel Casertano, furono ricompensati, ciascuno, con la somma di 3mila euro e un orologio di lusso, marca Rolex.
Tra le dieci persone arrestate figurano mandanti, esecutori materiali, i cosiddetti «specchiettisti», cioè coloro che segnalarono la presenza di Sagliano ai killer, e anche chi che procurò loro le armi. Poche settimane prima dell'omicidio del ventiduenne, i Belforte ordinarono l'assassinio di un altro affiliato del clan Piccolo, anch'egli esattore, per ribadire la loro supremazia sul territorio.
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