Venti anni di carcere ciascuno a Gaetano Cinà e ai suoi figli Francesco e Massimiliano, accusati di aver massacrato nel 2002 Vincenzo Chiovaro e Antonino Lupo, nella piazza principale del mercato nel quartiere popolare di Palermo
PALERMO. Venti anni di carcere ciascuno sono stati inflitti dal gup di Palermo a GAETANO CINÀ e ai suoi figli FRANCESCO, di 30 anni, e MASSIMILIANO, di 28,accusati di aver massacrato due uomini – Vincenzo Chiovaro e Antonino Lupo - con un grosso coltello, nella piazza principale del mercato nel quartiere popolare Borgo Vecchio, a Palermo. Il giudice li ha condannati escludendo l'aggravante della premeditazione.
L'omicidio risale al 23 aprile del 2002, ma gli imputati, che hanno scelto il rito abbreviato, furono arrestati nel 2009 grazie al racconto di Fabio Nuccio, collaboratore di giustizia come il fratello Antonino, che ha raccontato di aver assistito all'assassinio.
Dietro al delitto, secondo gli investigatori, ci sarebbe stata una violenta lite scoppiata tra i Cinà e le vittime che avevano rubato la moto di uno degli assassini e avevano preteso del denaro in cambio della restituzione della refurtiva. Fabio Nuccio ha fornito agli investigatori della squadra mobile la ricostruzione della dinamica dell'assassinio e i nomi dei tre assassini.
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