lunedì 16 maggio 2011

Napoli, camorra: 13 arresti, fra cui 3 poliziotti

I tre agenti sarebbero fiancheggiatori del clan dei Casalesi

NAPOLI - Ci sono anche tre poliziotti tra i destinatari di ordinanze di custodia cautelare (13 in tutto) emesse nei confronti di presunti fiancheggiatori del clan del Casalesi ed in particolare del killer Giuseppe Setola, in esecuzione da parte della Dia e della squadra mobile della questura di Napoli.


Buttafuori. Due dei tre agenti sono in servizio alla Stradale ed uno al Nucleo piantonamenti. Uno è accusato di truffa aggravata perché durante l'orario di servizio lavorava come gestore della discoteca "El Diviino" di Agnano di proprietà di Luigi Russo, detenuto con l'accusa di associazione camorristica; la discoteca è tra le strutture che sono state sequestrate.

Prestanome. Gli altri due agenti sono invece accusati di intestazione fittizia di beni, perchè avrebbero procurato prestanome allo stesso Luigi Russo. Quest'ultimo è accusato di avere ospitato nelle strutture in corso di sequestro (alberghi, discoteche ed altri locali poubblici) latitanti del clan dei Casalesi ed in particolare i killer, tra cui anche Setola. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip Nicola Miraglia del Giudice, su richiesta dei pm Antonello Ardituro, Giovanni Conso, Catello Maresca, Alessandro Milita e Cesare Sirignano.

Provvedimento disciplinare. Dalle indagini è emerso che una decina di poliziotti lavoravano come buttafuori nella discoteca «El Divino» quando erano liberi dal servizio; non sono indagati ma, nei loro confronti, sarà avviato un provvedimento disciplinare. Nell'ordinanza di custodia cautelare ci sono numerose intercettazioni dalle quali si evince, per esempio, che lo scorso febbraio, in occasione dello spettacolo di San Valentino al quale partecipò l'impresario del vip Lele Mora, i gestori della discoteca gli pagarono una stanza in un lussuoso albergo del lungomare di Napoli al prezzo di mille euro. Conversando tra di loro, espressero malumore temendo che le spese sostenute superassero i guadagni della serata.

I nomi. tre poliziotti arrestati Dario Cinquegrana, di 37 anni, Armando Ciaravola, di 32, e Achille Giugliano di 36, tutti e tre con il grado di assistente capo, hanno continuato a lavorare per conto della famiglia Russo anche dopo l'arresto di Luigi per associazione mafiosa «spingendosi fino alla totale amministrazione dei suoi beni». Lo ha sottolineato, nel corso della conferenza stampa che si è svolta in Procura, a Napoli, il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho.

«Nessuna scusante». «Per questo motivo - ha sottolineato il capo della squadra Mobile Vittorio Pisani - i poliziotti non hanno alcuna scusante». Il procuratore Cafiero de Raho, tuttavia, ha rimarcato l'importanza del fatto che sono stati i loro stessi colleghi della squadra mobile a identificarli e arrestarli.

I sequestri. La DIA, coordinata dal capocentro, il vice questore Maurizio Vallone, ha invece svolto indagini definite da Cafiero de Raho «particolarmente ampie e complesse» che hanno consentito di sequestrare beni per un valore di oltre 8 milioni. Oltre a «El Divino», infatti, sono stati posti sotto sequestro anche il campeggio «International Camping Resort Village», utilizzato nel luglio del 2008 dal gruppo di fuoco di Giuseppe Setola come base operativa per eseguire l'omicidio di Raffaele Granata, il gestore di un lido balneare che si era ribellato a un'estorsione; l'albergo «Flag», utilizzato dal gruppo stragista di Setola come rifugio e luogo di ritrovo; il complesso turistico-alberghiero «Blue Moon»; un distributore di carburante e un bar di Castel Volturno (Caserta) e le due società attraverso le quali operava la discoteca «El Divino».

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