venerdì 27 maggio 2011

Mafia, rivela tutti i segreti la vedova del boss Dambrosio

ALTAMURA - La moglie del presunto boss di Altamura, Bartolo Dambrosio assassinato nel settembre dello scorso anno mentre faceva footing in località Fiscale, nel cuore del parco dell’Alta Murgia, sta collaborando con la Direzione distrettuale antimafia di Bari nelle indagini che vedono il coinvolgimento del marito. La donna è stata inserita in un programma di protezione testimoni e con i figli si trova in località protetta.


Diverse le dichiarazioni raccolte dai magistrati inquirenti ma fino a questo momento nessuna è stata depositata in fascicoli processuali. Vige il massimo riserbo sui contenuti delle testimonianze della donna che avrebbe raccontato, per quanto di sua conoscenza, delle frequentazioni e dei rapporti del marito non solo all’interno degli ambienti del malaffare dell’area murgiana ma anche con soggetti legati al mondo della politica e dell’imprenditoria. Argomenti che sono oggetto di indagini da parte della Procura.

In una relazione del 2008 della Direzione investigativa antimafia, Bartolo Dambrosio, 44 anni, viene definito capo incontrastato dell’unico clan dominante ad Altamura. Droga, estorsioni e usura: questi i settori del business della criminalità organizzata altamurana secondo la Dia. Esperto di arti marziali, quando aveva appena 22 anni fu coinvolto nel tentativo di omicidio - compiuto il 25 ottobre 1988 in Basilicata - dell’ex senatore democristiano Decio Scardaccione, all’epoca presidente dell’Ente lucano di sviluppo agricolo (Esab). Per il tentativo di omicidio, Dambrosio venne condannato 14 anni dopo, nel 2002, a otto anni e sei mesi di reclusione.

L'uomo era stato poi coinvolto in alcune operazioni antimafia tra la fine degli anni Novanta e gli inizi degli anni 2000. In questo ambito è stato a giudizio nei primi anni duemila con altre 43 persone accusate di aver preso parte ad un’associazione mafiosa della Murgia barese, ma venne assolto. Il nome del boss comparirebbe anche in alcune intercettazioni della Procura di Bari che indaga sulla gestione degli appalti nella sanità pugliese in cui è rimasto coinvolto l’imprenditore altamurano Michele Columella. Uno strano intreccio di malaffare e politica bel lungi dall’essere sciolto e chiarito. Per l’omicido di Dambrosio sono stati arrestati Giovanni Loiudice, ritenuto il «regista» del delitto, i suoi due figli Michele e Alberto, Francesco Palmieri e Rocco Ciccimarra.

l. nat.

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