L'inchiesta è durata quasi un anno. La polizia ha stretto le manette ai polsi di sei persone
Sei ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dagli agenti del Commissariato di Polizia Castrovillari (Cs) nell’ambito di un’operazione contro un’organizzazione che utilizzava codici di carte di credito di provenienza illecita. Responsabile del vasto traffico era un castrovillarese che, con la complicità di alcuni negozianti, utilizzava le carte clonate.
Una ventina le carte di credito sequestrate, appartenenti a diversi circuiti bancari (American express, Visa, Mastercard, Diners) mentre ancora non è stato quantificato l’esatto importo del traffico.
L'inchiesta è durata quasi un anno, nel corso del quale gli inquirenti hanno scoperto che un noto ristorante romano, sito nei pressi di Piazza di Spagna, era utilizzato per la clonazione delle carte che, distribuite sul territorio, venivano poi utilizzate fraudolentemente. Gli intestatari delle carte di credito erano tutte persone con grandi disponibilità finanziarie, residenti in varie parti del mondo (Stati Uniti, Francia, Germania, Australia, Svizzera, Svezia, Giappone). Nel corso dell’operazione sono state sequestrate numerose carte di credito, bancoposta, carte d’identità rubate e alcuni personal computer, che ora sono al vaglio degli esperti informatici del Commissariato. Dalle indagini è emerso che le carte di credito, prima di essere clonate, erano state utilizzate in un noto ristorante romano situato vicino a piazza di Spagna. Al momento, però, nessun provvedimento è stato adottato nei confronti del titolare o dei dipendenti del locale. Le indagini, al riguardo, proseguono. Le sei misure cautelari sono state disposte, su richiesta del pm di Castrovillari, Baldo Pisani, dal gip Cataldo Collazzo.
«L'inchiesta – ha spiegato Giuseppe Zanfini, dirigente del commissario – è partita ad ottobre 2009, dopo una perquisizione in casa di Imbrogno dove sono state trovate, tra le altre cose, 17 carte magnetiche di colore bianco che dopo un’accurata analisi risultavano essere delle vere e proprie carte di credito clonate e abilitate al circuito internazionale. Le carte erano intestate a persone facoltose provenienti da Stati Uniti, Giappone, Germania, Svezia, Turchia, Francia e Australia».
Le carte sequestrate (13 American Express «Platino», una Visa, due Mastercard e una Diners), ha aggiunto Zanfini «potrebbero essere state clonate nel ristorante». Nel corso dell’operazione, denominata White card, oltre alle carte di credito clonate, sono state sequestrate una carta di identità rubata in un Comune del cosentino e alcuni computer che adesso sono al vaglio degli esperti informatici della polizia.
LE PERSONE COINVOLTE Una persona agli arresti domiciliari ed altre cinque sottoposte all’obbligo di firma. Ai vertici dell’organizzazione, secondo l’accusa, c'era Marco Imbrogno, di 36 anni, di Castrovillari, posto ai domiciliari. Gli altri indagati sono tutti titolari o commessi di negozi: C.D. (35) e T.D. (42), di Castrovillari; G.V. (34) e A.L. (39), di Corigliano; A.G. (35), di Cassano.
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