AVETRANA - Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è sta notificata a Cosima Misseri, in relazione all’omicidio di Sarah Scazzi. Cosima Serrano è stata convocata nella caserma dei carabinieri di Avetrana per avere questa notizia. La mamma di Sabrina e moglie di Michele, entrambi in carcere da ottobre con l'accusa di concorso in omicidio e soppressione di cadavere di Sarah Scazzi, è stata chiamata dai carabinieri nel tardo di pomeriggio di oggi. Cosima è arrivata in caserma accompagnata dalla sorella Emma.
Il suo difensore, l’avv. Franco De Jaco, interpellato pochi minuti fa ha detto che sta raggiungendo in caserma la sua assistita, ma ha precisato di non saper nulla del provvedimento restrittivo e di aver appreso al notizia da giornalisti.
Secondo una ricostruzione dei Ros la mamma di Sabrina Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, si sarebbe trovata (o almeno lo sarebbe il suo cellulare) in garage all’ora esatta dell’omicidio di Sarah Scazzi, le 15,25 del 26 agosto scorso, e nella zona dove è stato abbandonato il cadavere la mattina seguente.
SECONDO MANDATO DI CUSTODIA PER SABRINA: L'ACCUSA E' OMICIDIO PREMEDITATO
Riguarda anche Sabrina Misseri il provvedimento restrittivo emesso dal gip di Taranto Martino Rosati nei confronti di Cosima Serrano. Sabrina e il padre, Michele Misseri, sono in carcere dall’autunno scorso per l’uccisione della piccola Sarah Scazzi, di 15 anni. Nei riguardi di Sabrina, dunque, è stata emessa una seconda ordinanza di custodia cautelare.
Col nuovo provvedimento restrittivo a Sabrina Misseri si contesta l’omicidio premeditato, reato più grave rispetto alla precedente contestazione di reato volontario.
A Cosima Serrano – a quanto si sa – viene contestato il reato di concorso in omicidio premeditato e quello di concorso nella soppressione di cadavere per la quale è indagato Michele Misseri. Cosima Serrano è tuttora nella caserma dei carabinieri di Avetrana in attesa della notifica del provvedimento restrittivo.
COSIMA SERRANO AVREBBE MENTITO
Cosima Serrano ha mentito. Sarebbe scesa nel garage di casa dopo l’omicidio della nipote, mentre il giorno dopo il delitto avrebbe raggiunto il luogo il cui fu abbandonato il cadavere della ragazzina. Da sempre sospettata per l’uccisione della nipote quindicenne, stasera la donna è stata arrestata dai carabinieri. Secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo assieme ai suoi familiari nell’omicidio premeditato e nella soppressione del cadavere di Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto scorso ad Avetrana. La donna, mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, entrambi in carcere dall’autunno scorso per il delitto, raggiungerà probabilmente i suoi familiari nel penitenziario tarantino.
DALLE RICOSTRUZIONI SARAH UCCISA IN CASA E POI PORTATA NEL GARAGE
La procura – in base alle scarne notizie trapelate finora - avrebbe accertato che Sarah è stata uccisa in casa, poi il suo cadavere sarebbe stato trasferito in garage. Per stabilire ciò sarebbe stata determinante la mappatura delle celle dei telefonini della famiglia Misseri e di Sarah compiuta dai carabinieri del Ros. Il cellulare di Sarah – a quanto si apprende – alle 14.42 del 26 agosto, quindi subito dopo il delitto che sarebbe avvenuto poco dopo le 14, era probabilmente nel garage degli zii. Nello stesso garage interrato di via Deledda – secondo i carabinieri – si trovava il cellulare di Cosima Serrano un’ora dopo l’omicidio della piccola Sarah. Il giorno dopo, invece, il telefonino della donna era in una zona compatibile con il luogo in cui venne nascosto, in una cisterna, il cadavere della quindicenne, in contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana.
I RISCONTRI DELLE CELLE TELEFONICHE
A svelare gli spostamenti di Cosima Misseri e dei suoi familiari sono state le celle telefoniche agganciate dal suo cellulare. Secondo i militari, i telefoni della famiglia Misseri (tutti Vodafone) quando sono nell’abitazione di via Deledda, agganciano una cella Umts. Cella, questa, che non viene agganciata quando i telefoni si trovano nel garage interrato vicino all’abitazione. In questo caso i segnali dei telefonini vengono ritrasmessi da una cella Gsm che non verrebbe mai captata – ma si tratta di ipotesi investigative – quando i telefoni si trovano sul piano stradale, nella veranda oppure nell’abitazione dei Misseri.
In base a questo ragionamento tecnico, i carabinieri ritengono di aver accertato che, per 40 secondi, il cellulare di Cosima è stato alle 15.25 nel garage di casa, luogo in cui la donna ha sempre detto di non essere stata quel pomeriggio. In quel momento, forse, la 'Miminà era nello stesso luogo in cui si trovava il cadavere della nipote della quale ha sempre detto, fino a pochi giorni fa di “amare e di considerare come una figlia”. Invece – secondo l’accusa – l'uccisione di Sarah è stata premeditata, cioè studiata a tavolino.
IL PROCURATORE, UNA NOTEVOLE QUANTITA' DI NUOVI ELEMENTI
«Abbiamo continuato a lavorare raccogliendo una notevole quantità di nuovi elementi»: lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto, Franco Sebastio, a proposito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa per l’uccisione di Sarah Scazzi nei confronti di Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, e per sua figlia Sabrina, già in carcere dall’ottobre 2010. «Continuiamo a lavorare per completare il mosaico di questa vicenda»: ha poi aggiunto Sebastio, a proposito del provvedimento restrittivo emesso per Cosima Serrano e sua figlia Sabrina, già detenuta. Il procuratore ha sottolineato: «Ricordo che c'è sempre la presunzione d’innocenza».
PER SABRINA E LA MADRE ACCUSE DA ERGASTOLO
Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri sono accusate, in concorso, di sequestro di persona, omicidio premeditato e soppressione del cadavere di Sarah Scazzi. Alle due donne è stato notificata stasera un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. A Sabrina il provvedimento è stato notificato nel penitenziario tarantino dove la ventitreenne si trova dall’ottobre scorso.
Con la notifica dell’atto si aggrava quindi la posizione processuale di Sabrina, finora accusata di concorso in sequestro di persona e di omicidio volontario assieme al padre Michele Misseri. Di nuovo nei suoi confronti c'è la contestazione dell’aggravante della premeditazione per l’omicidio (per la quale èprevista la pena dell’ergastolo) e il concorso nella soppressione del cadavere della quindicenne. Michele Misseri è finora indagato per sequestro di persona, omicidio volontario, vilipendio e soppressione di cadavere.
LA GENTE URLA: «ASSASSINA, ASSASSINA»
«Assassina, assassina»: è questo l’urlo con il quale alcune donne hanno accompagnato l’uscita di Cosima Serrano dalla stazione dei carabinieri di Avetrana. Fuori dalla caserma, dopo la diffusione della notizia dell’arresto della donna, si è formato un capannello di curiosi che si sono portati dietro anche diversi bambini. A quanto si apprende, Cosima Serrano, mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, sta ora raggiungendo il comando provinciale dei carabinieri di Taranto dove è già arrivato il procuratore della Repubblica Franco Sebastio.
COSIMA TRASFERITA IN CARCERE
Cosima Serrano è giunta alle 22 in punto al comando provinciale carabinieri Taranto. Alla donna, a quanto si è appreso, dovrebbero essere prese le impronte digitali prima di trasferirla nel carcere del capoluogo jonico dove da mesi sono detenuti il marito, Michele Misseri, e la figlia Sabrina. Verso le 23:00 Cosima Serrano, dopo le formalità di rito compiute nel comando provinciale dei carabinieri di Taranto, è stata trasferita nel carcere della città. Era a bordo di un’automobile militare scortata da altre due vetture.
IL PROCURATORE: L'ARRESTO NON E' UNA SENTENZA
«Vi ricordo che esiste la presunzione di innocenza, che stiamo parlando di provvedimenti cautelari e non di sentenze». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, commentando con i giornalisti l’arresto di Cosima Serrano con l’accusa di omicidio premeditato e soppressione di cadavere della nipotina Sarah Scazzi. «Dovremmo fare ulteriori verifiche – ha spiegato – che non sembra saranno particolarmente compresse per cui vedere di tirare le conclusioni e arrivare alla definizione di questa indagine che ci impegna ormai da mesi».
«E' stata raccolta una montagna di ulteriori elementi indiziari che ci hanno consentito di chiedere il provvedimento restrittivo, vagliato attentamente dal gip ed eseguito oggi». Lo ha detto il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, in relazione all’arresto di Cosima Serrano. «Questa vicenda ci ha toccato tutti perchè – ha aggiunto - presenta particolari peculiarità. È chiaro che si sono infilate le tessere di un certo mosaico, ma parliamo sempre di provvedimenti provvisori che si emettono quando ci sono gravi indizi». «Continuiamo a lavorare possibilmente con più serenità – ha concluso Sebastio – che è stata turbata da vicende che ci hanno interessato al di fuori dell’attività tecnica indagine».
IN 90 PAGINE L'ORDINANZA DI CUSTODIA DI COSIMA E SABRINA
E' composta da circa 90 pagine l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati ed eseguita oggi nei confronti di Cosima Serrano e di sua figlia Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi, ad Avetrana. Del provvedimento restrittivo, con il quale a madre e figlia vengono contestati i reati di concorso in omicidio premeditato e soppressione di cadavere, è parte integrante la relazione tecnica consegnata giorni fa alla Procura di Taranto dal Reparto Indagini tecniche del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri di Roma sulle posizioni dei telefonini di Cosima Serrano e di Sabrina sia quando Sarah sarebbe stata uccisa (intorno alle 14 del 26 agosto 2010) sia nel primo pomeriggio dello stesso giorno. Dalla ricostruzione fatta in quelle pagine si evincerebbe che l’omicidio sarebbe stato commesso in casa e non nel garage di casa Misseri.
Il suo difensore, l’avv. Franco De Jaco, interpellato pochi minuti fa ha detto che sta raggiungendo in caserma la sua assistita, ma ha precisato di non saper nulla del provvedimento restrittivo e di aver appreso al notizia da giornalisti.
Secondo una ricostruzione dei Ros la mamma di Sabrina Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, si sarebbe trovata (o almeno lo sarebbe il suo cellulare) in garage all’ora esatta dell’omicidio di Sarah Scazzi, le 15,25 del 26 agosto scorso, e nella zona dove è stato abbandonato il cadavere la mattina seguente.
SECONDO MANDATO DI CUSTODIA PER SABRINA: L'ACCUSA E' OMICIDIO PREMEDITATO
Riguarda anche Sabrina Misseri il provvedimento restrittivo emesso dal gip di Taranto Martino Rosati nei confronti di Cosima Serrano. Sabrina e il padre, Michele Misseri, sono in carcere dall’autunno scorso per l’uccisione della piccola Sarah Scazzi, di 15 anni. Nei riguardi di Sabrina, dunque, è stata emessa una seconda ordinanza di custodia cautelare.
Col nuovo provvedimento restrittivo a Sabrina Misseri si contesta l’omicidio premeditato, reato più grave rispetto alla precedente contestazione di reato volontario.
A Cosima Serrano – a quanto si sa – viene contestato il reato di concorso in omicidio premeditato e quello di concorso nella soppressione di cadavere per la quale è indagato Michele Misseri. Cosima Serrano è tuttora nella caserma dei carabinieri di Avetrana in attesa della notifica del provvedimento restrittivo.
COSIMA SERRANO AVREBBE MENTITO
Cosima Serrano ha mentito. Sarebbe scesa nel garage di casa dopo l’omicidio della nipote, mentre il giorno dopo il delitto avrebbe raggiunto il luogo il cui fu abbandonato il cadavere della ragazzina. Da sempre sospettata per l’uccisione della nipote quindicenne, stasera la donna è stata arrestata dai carabinieri. Secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo assieme ai suoi familiari nell’omicidio premeditato e nella soppressione del cadavere di Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto scorso ad Avetrana. La donna, mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, entrambi in carcere dall’autunno scorso per il delitto, raggiungerà probabilmente i suoi familiari nel penitenziario tarantino.
DALLE RICOSTRUZIONI SARAH UCCISA IN CASA E POI PORTATA NEL GARAGE
La procura – in base alle scarne notizie trapelate finora - avrebbe accertato che Sarah è stata uccisa in casa, poi il suo cadavere sarebbe stato trasferito in garage. Per stabilire ciò sarebbe stata determinante la mappatura delle celle dei telefonini della famiglia Misseri e di Sarah compiuta dai carabinieri del Ros. Il cellulare di Sarah – a quanto si apprende – alle 14.42 del 26 agosto, quindi subito dopo il delitto che sarebbe avvenuto poco dopo le 14, era probabilmente nel garage degli zii. Nello stesso garage interrato di via Deledda – secondo i carabinieri – si trovava il cellulare di Cosima Serrano un’ora dopo l’omicidio della piccola Sarah. Il giorno dopo, invece, il telefonino della donna era in una zona compatibile con il luogo in cui venne nascosto, in una cisterna, il cadavere della quindicenne, in contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana.
I RISCONTRI DELLE CELLE TELEFONICHE
A svelare gli spostamenti di Cosima Misseri e dei suoi familiari sono state le celle telefoniche agganciate dal suo cellulare. Secondo i militari, i telefoni della famiglia Misseri (tutti Vodafone) quando sono nell’abitazione di via Deledda, agganciano una cella Umts. Cella, questa, che non viene agganciata quando i telefoni si trovano nel garage interrato vicino all’abitazione. In questo caso i segnali dei telefonini vengono ritrasmessi da una cella Gsm che non verrebbe mai captata – ma si tratta di ipotesi investigative – quando i telefoni si trovano sul piano stradale, nella veranda oppure nell’abitazione dei Misseri.
In base a questo ragionamento tecnico, i carabinieri ritengono di aver accertato che, per 40 secondi, il cellulare di Cosima è stato alle 15.25 nel garage di casa, luogo in cui la donna ha sempre detto di non essere stata quel pomeriggio. In quel momento, forse, la 'Miminà era nello stesso luogo in cui si trovava il cadavere della nipote della quale ha sempre detto, fino a pochi giorni fa di “amare e di considerare come una figlia”. Invece – secondo l’accusa – l'uccisione di Sarah è stata premeditata, cioè studiata a tavolino.
IL PROCURATORE, UNA NOTEVOLE QUANTITA' DI NUOVI ELEMENTI
«Abbiamo continuato a lavorare raccogliendo una notevole quantità di nuovi elementi»: lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto, Franco Sebastio, a proposito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa per l’uccisione di Sarah Scazzi nei confronti di Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, e per sua figlia Sabrina, già in carcere dall’ottobre 2010. «Continuiamo a lavorare per completare il mosaico di questa vicenda»: ha poi aggiunto Sebastio, a proposito del provvedimento restrittivo emesso per Cosima Serrano e sua figlia Sabrina, già detenuta. Il procuratore ha sottolineato: «Ricordo che c'è sempre la presunzione d’innocenza».
PER SABRINA E LA MADRE ACCUSE DA ERGASTOLO
Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri sono accusate, in concorso, di sequestro di persona, omicidio premeditato e soppressione del cadavere di Sarah Scazzi. Alle due donne è stato notificata stasera un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. A Sabrina il provvedimento è stato notificato nel penitenziario tarantino dove la ventitreenne si trova dall’ottobre scorso.
Con la notifica dell’atto si aggrava quindi la posizione processuale di Sabrina, finora accusata di concorso in sequestro di persona e di omicidio volontario assieme al padre Michele Misseri. Di nuovo nei suoi confronti c'è la contestazione dell’aggravante della premeditazione per l’omicidio (per la quale èprevista la pena dell’ergastolo) e il concorso nella soppressione del cadavere della quindicenne. Michele Misseri è finora indagato per sequestro di persona, omicidio volontario, vilipendio e soppressione di cadavere.
LA GENTE URLA: «ASSASSINA, ASSASSINA»
«Assassina, assassina»: è questo l’urlo con il quale alcune donne hanno accompagnato l’uscita di Cosima Serrano dalla stazione dei carabinieri di Avetrana. Fuori dalla caserma, dopo la diffusione della notizia dell’arresto della donna, si è formato un capannello di curiosi che si sono portati dietro anche diversi bambini. A quanto si apprende, Cosima Serrano, mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, sta ora raggiungendo il comando provinciale dei carabinieri di Taranto dove è già arrivato il procuratore della Repubblica Franco Sebastio.
COSIMA TRASFERITA IN CARCERE
Cosima Serrano è giunta alle 22 in punto al comando provinciale carabinieri Taranto. Alla donna, a quanto si è appreso, dovrebbero essere prese le impronte digitali prima di trasferirla nel carcere del capoluogo jonico dove da mesi sono detenuti il marito, Michele Misseri, e la figlia Sabrina. Verso le 23:00 Cosima Serrano, dopo le formalità di rito compiute nel comando provinciale dei carabinieri di Taranto, è stata trasferita nel carcere della città. Era a bordo di un’automobile militare scortata da altre due vetture.
IL PROCURATORE: L'ARRESTO NON E' UNA SENTENZA
«Vi ricordo che esiste la presunzione di innocenza, che stiamo parlando di provvedimenti cautelari e non di sentenze». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, commentando con i giornalisti l’arresto di Cosima Serrano con l’accusa di omicidio premeditato e soppressione di cadavere della nipotina Sarah Scazzi. «Dovremmo fare ulteriori verifiche – ha spiegato – che non sembra saranno particolarmente compresse per cui vedere di tirare le conclusioni e arrivare alla definizione di questa indagine che ci impegna ormai da mesi».
«E' stata raccolta una montagna di ulteriori elementi indiziari che ci hanno consentito di chiedere il provvedimento restrittivo, vagliato attentamente dal gip ed eseguito oggi». Lo ha detto il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, in relazione all’arresto di Cosima Serrano. «Questa vicenda ci ha toccato tutti perchè – ha aggiunto - presenta particolari peculiarità. È chiaro che si sono infilate le tessere di un certo mosaico, ma parliamo sempre di provvedimenti provvisori che si emettono quando ci sono gravi indizi». «Continuiamo a lavorare possibilmente con più serenità – ha concluso Sebastio – che è stata turbata da vicende che ci hanno interessato al di fuori dell’attività tecnica indagine».
IN 90 PAGINE L'ORDINANZA DI CUSTODIA DI COSIMA E SABRINA
E' composta da circa 90 pagine l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati ed eseguita oggi nei confronti di Cosima Serrano e di sua figlia Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi, ad Avetrana. Del provvedimento restrittivo, con il quale a madre e figlia vengono contestati i reati di concorso in omicidio premeditato e soppressione di cadavere, è parte integrante la relazione tecnica consegnata giorni fa alla Procura di Taranto dal Reparto Indagini tecniche del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri di Roma sulle posizioni dei telefonini di Cosima Serrano e di Sabrina sia quando Sarah sarebbe stata uccisa (intorno alle 14 del 26 agosto 2010) sia nel primo pomeriggio dello stesso giorno. Dalla ricostruzione fatta in quelle pagine si evincerebbe che l’omicidio sarebbe stato commesso in casa e non nel garage di casa Misseri.
Buffo, senza farlo apposta oggi abbiam trattato argomenti simili (più o meno). Ed entrambi abbiam saltato Vespa e la Berlusconeide, ahah. :)
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