sabato 14 maggio 2011

Ucciso per un debito non pagato

Teatro della sparatoria una palazzina di via Allende nel Villaggio Giordano: non è stata ancora trovata l'arma, un revolver calibro 38

Palma di Montechiaro. Un morto e due persone, madre e figlio, in carcere con l'accusa di omicidio volontario.


È questo il tragico bilancio della sparatoria avvenuta al culmine di una lite dove ha perso la vita il commerciante palmese Damiano Caravotta di 25 anni, incensurato. Alla base del diverbio un debito che la vittima avrebbe avuto con la famiglia del fratello al culmine del quale il nipote ha ucciso lo zio. A finire in carcere con l'accusa di omicidio volontario sono stati Giuseppina Ribisi di 36 anni, e suo figlio, sedici anni da compiere a novembre (quest'ultimo è stato portato in un centro di prima accoglienza di Palermo). Teatro della sparatoria le scale di una palazzina sita al civico 18 di via Salvador Allende al Villaggio Giordano a Palma. Secondo le prime indiscrezioni trapelate dallo stretto riserbo mantenuto dai poliziotti della Squadra mobile che stanno indagando sull'accaduto, l'omicidio del commerciante si è verificato lunedì scorso verso le 20. La vittima, Damiano Caravotta, che abitava in una palazzina attigua a quella teatro della sparatoria, si è reca nell'abitazione del fratello Michele che, dallo scorso ottobre detenuto per una vicenda di droga. Damiano Caravotta intendeva discutere con la cognata del debito, quando l'animata discussione si è trasformata in una rissa. Giuseppina Ribisi avrebbe brandito una mazza di baseball tanto che il commerciante avrebbe tentato di fuggire per le scale. Ma qui è stato raggiunto dal nipote armato di una pistola che da distanza ravvicinata gli avrebbe esploso due colpi che lo hanno raggiunto al torace. Vani sono risultati i tempestivi interventi sanitari prestati dell'equipaggio dell'ambulanza del 118: Damiano Caravotta è morto prima di giungere al pronto soccorso dell'ospedale San Giacomo d'Altopasso di Licata. Subito dopo l'omicidio Giuseppina Ribisi e suo figlio hanno cercato rifugio presso alcuni parenti ma sono stati subito individuati e rintracciati dai poliziotti guidati dal vicequestore Fatima Celona. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Matteo Delpini.

Giuseppina Ribisi è figlia di Carmelo Ribisi, ucciso insieme al fratello Rosario nell'ottobre del 1989 da un commando di «stiddari» travestiti da infermiere all'interno dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta.

La salma di Damiano Caravotta, sottoposta a sequestro giudiziario, si trova nella sala mortuaria dell'ospedale di Licata e nelle prossime ore su disposizione della Procura sarà sottoposta all'autopsia. Nel corso dell'attività investigativa diverse sono state le perquisizioni eseguite anche dai carabinieri della locale caserma alla ricerca dell'arma del delitto che ancora non è stata trovata.

Antonio Cacciatore

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