lunedì 16 maggio 2011

Melania, in duemila all'ultimo saluto

Il marito si inginocchia accanto alla bara. Il papà: "Niente sarà più come prima"

Circa duemila persone hanno partecipato al funerale di Melania Rea, nell'affollatissima chiesa di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana (Napoli). Al termine del rito funebre celebrato dal vicario episcopale di Nola, monsignor Pasquale D'Onofrio, la bara è stata portata a braccio dal fratello della vittima Michele insieme con altri amici e familiari della giovane.


Appena arrivato in chiesa, Salvatore Parolisi si era inginocchiato in lacrime davanti alla bara e, sorretto da un amico, si era soffermato per alcuni minuti in preghiera vicino al feretro. Poi, si è seduto in prima fila, dove amici e familiari lo hanno abbracciato per porgergli le condoglianze.

Al termine della messa, il marito si era intrattenuto brevemente con i commilitoni del 235esimo Rav Piceno e poi è uscito dalla chiesa sorretto dal fratello e dalla sorella.

Salvatore aveva partecipato alla messa seduto in prima fila alla destra dell'altare mentre dall'altro lato c'erano i parenti della moglie. Dall'altare hanno ricordato la vittima un cugino di Melania che ha letto uno scritto composto dal padre della giovane, Gennaro Rea, e dal fratello di Melania, Michele.

Il messaggio del papà
Nel suo messaggio il padre ha parlato di "un vuoto incolmabile, si cercano risposte a tanti perché. Melania è stata portata via da un destino crudele che l'ha strappata con violenza inaudita ai suoi affetti. Niente sarà più come prima. La speranza è che continui a vegliare su chi l'ha amata a cominciare dalla figlia che continuerà a vegliare dall'alto".

All'ingresso della chiesa c'era una lettera, insieme a una rosa, con scritto: "Alzo gli occhi al cielo e vedo troppi angeli, Yara, Sara, Melania, due bambine e una giovane mamma senza un perché".

La chiesa della comunione e del matrimonio
La chiesa dove la famiglia ha dato l'ultimo saluto a Melania è la stessa dove la giovane fece la comunione e si sposò tre anni fa con Salvatore. Durante la cerimonia, la bara di legno chiaro di Melania è stata collocata davanti all'altare, al centro della navata. Davanti è stata posta una sua fotografia nella quale la donna compare in primo piano. Sul pavimento era adagiata una lastra di marmo a forma di libro sulla quale è stata incisa la poesia che gli zii materni hanno dedicato alla giovane immaginando che lei parli alla figlioletta Vittoria, di 18 mesi ("non puoi vedermi ma io sono la luce con cui tu vedi...").

I fiori di Melania
Sul sagrato erano adagiate corone e cuscini di fiori. C'era anche una composizione nella quale campeggiano cinque girasoli con un nastro con scritto "il marito e la figlia Vittoria".

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