Un’altra amante. Un’altra bugia. Non c’è solo Ludovica nella doppia (tripla) vita di Salvatore Parolisi, 30 anni, caporalmaggiore dell’Esercito, marito di Melania Rea, straziata nel bosco, con 32 coltellate, il 18 aprile. Un’altra soldatessa ha ceduto alla corte del bell’istruttore palestrato. Anche lei romana come Ludovica, 26 anni, ex allieva di Salvatore. Si chiama Rosa e vive Roma con il fidanzato. Da tempo ha abbandonato la divisa. Ma quando la indossava, nella scuola femminile Clementi del 235˚ Reggimento Piceno, ha vissuto una storia d’amore con il suo istruttore.
Che si è ben guardato dal raccontarlo agli inquirenti. Invitato più volte a collaborare, a riferire tutto quanto possa essere utile a capire chi odiava a tal punto Melania da ucciderla in modo così feroce e spietato, ha preferito tacere.
Questo secondo tradimento è venuto a galla grazie alla testimonianza di un collega di Salvatore. Negli ultimi giorni l’attenzione degli investigatori si è concentrata sulla caserma e il pressing ha portato i suoi risultati. Messo di fronte al fatto, Salvatore ha confermato. L’auto come alcova. «Ma era giusto un’avventura, una storia che è durata soltanto una settimana» ha ammesso in tono lamentoso. Dice la verità? Fondamentale l’interrogatorio di Rosa, che potrebbe avvenire già oggi o domani. Da una prima verifica degli investigatori non risulta, comunque, che la ragazza e Salvatore si siano sentiti o visti di recente.
La relazione clandestina con Rosa risale a due anni fa. Poco dopo l’inizio di quella con Ludovica. Esattamente 3 mesi dopo. Non a caso: Rosa ha frequentato la scuola di Ascoli Piceno il corso successivo a quello di Ludovica. C’è stato un momento, quindi, in cui Melania aveva non una ma due rivali in amore. Le due soldatesse, probabilmente ignare una dell’altra, sono state presenti nella vita di Salvatore in contemporanea.
«Scavate nella vita di caserma» ha implorato il padre di Melania, Gennaro Rea, maresciallo dell’aeronautica in congedo. «Mia figlia di sicuro non sapeva di essere tradita dal marito - ha proseguito davanti ai microfoni tv -. Ne sarebbe morta. L’avrà scoperto al massimo il giorno prima di essere uccisa».
E invece no. Nessuno sa, per ora, se Melania fosse a conoscenza di Rosa. Per due volte però ha implorato Ludovica di lasciare in pace il marito. Le due telefonate in cui l’ha affrontata personalmente risalgono a gennaio e a Pasqua 2010. È comprensibile, tuttavia, che certi dolori, certe ferite come il tradimento non si raccontino ai genitori. Salvatore parlava con Ludovica attraverso un cellulare segreto. I carabinieri e i magistrati ascolani lo hanno individuato grazie alle indagini. Lui non ne aveva rivelato l’esistenza. Il controllo a tappetto di tutti i gestori telefonici ha dimostrato la presenza di una carta sim di proprietà di Ludovica ma utilizzata proprio da Salvatore Parolisi. Che cos’è accaduto nel primo pomeriggio del 18 aprile? Forse Melania ha scoperto il telefonino segreto con l’ultima chiamata, la sera prima, a Ludovica? Siamo di fronte a un litigio degenerato in tragedia? O a un marito che sta coprendo qualcuno?
Per ora Salvatore rimane solo un teste informato dei fatti. La perquisizione (per quattro ore), ieri pomeriggio, nella sua casa a Folignano, è avvenuta a tutela della vittima. Gli investigatori erano alla ricerca del diario di Melania e delle chiavette usb che potrebbero contenere elementi preziosi a risolvere il giallo. La stessa attesa c’è per l’esame del computer portatile di Salvatore, sequestrato mercoledì sera. I carabinieri del Ris e del Ros, hanno portato via un grande sacco di plastica simile a quelli usati per la spazzatura, uno zainetto militare tattico e altri oggetti.
Salvatore non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Lo ha fatto invece il fratello Rocco: «Salvatore è innocente. Questo clima contro di lui lo sta distruggendo».
In serata Salvatore è tornato a Somma Vesuviana, dai suoceri che accudiscono la figlia di appena 18 mesi. «Aspetto come voi di sapere chi ci ha portato via Melania» ha detto.
GRAZIA LONGO
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