(ASCA) - Roma, ''Vogliamo sapere la verita', tutta la verita' sulla resa dello Stato che, al tempo di Scalfaro, Mancino, Amato e Conso, cancello' per centinaia di esponenti della criminalita' organizzata il carcere duro, il 41 bis. Adesso si apprende da ricostruzioni giornalistiche che Conso, sentito dai magistrati nel 2002, nego' cio' che poi ha ammesso nel novembre del 2010 davanti alla Commissione Antimafia, e cioe' la resa dello Stato con la cancellazione di centinaia di provvedimenti sul carcere duro per i criminali. C'e' il sospetto che dal Viminale allora vennero sollecitazioni in questa direzione. Conso dice di aver agito da solo, ma il dottor Calabria, responsabile dell'Ufficio Detenuti di Massima Sicurezza quando Conso era ministro, avrebbe sollecitato quel provvedimento. Su esortazione di chi? Al Viminale erano d'accordo? Era stato l'allora capo della Polizia Parisi, molto legato a Scalfaro, a volere questa decisione con la giustificazione che in tal modo si sarebbe attenuata la pressione stragista della mafia? Siamo di fronte ad una storia incredibile che viene sottovalutata mentre si da' spazio a fatti assolutamente irrilevanti. Al tempo di Mancino, Scalfaro, Conso, Amato e Ciampi si verificarono fatti gravissimi, sui quali vogliamo che si accerti tutta la verita', non solo nelle sedi parlamentari ma anche in quelle giudiziarie''. Cosi' il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri in una nota.
Nessun commento:
Posta un commento