AVELLINO - Nuovo audace colpo dei ladri di casseforti. Dopo quella del Monte Paschi di Siena di qualche mese fa, ad essere presa di mira, questa volta, è stata la cassaforte del Comune di Lioni. All’interno 15mila euro in contanti e 500 carte di credito in bianco.
I malviventi, nottetempo, si sono introdotti nell'edificio attraverso un cancelletto che si affaccia su di un’attigua stradina e superato un atrio sono entrati nel comune agevolati da una finestra incautamente lasciata aperta. Si sono diretti negli uffici amministrativi, dove, presumibilmente, pensavano o sapevano di trovare la cassaforte. L'hanno trascinata prima lungo il corridoio e poi fatta scivolare lungo una scalinata interna a più rampe che porta ad un’uscita laterale.
Una volta fuori l'hanno caricata su di un automezzo (furgone o camioncino con gruetta) e si sono dileguati. Visto il volume e il peso, non meno di quattro quintali, si presume che ad agire siano state non meno di quattro persone. Primi ad accorgersi del furto sono stati, all'orario di apertura, gli impiegati degli uffici amministrativi. Subito sono stati allertati i vigili urbani ed i carabinieri della stazione di Lioni.
«È una vicenda brutta e sgradevole - dice il sindaco Rodolfo Salzarulo - non tanto per il contenuto in valori e che è ben poca cosa, ma soprattutto per il fatto che al suo interno c'erano ben 500 carte di identità di cui solo 4 erano state compilate e che dovevano essere consegnate già in mattinata a chi ne aveva fatto richiesta.
Le altre in bianco, si presume, serviranno ai malviventi per «regolarizzare» quei tanti clandestini che in questi giorni stanno arrivando in massa in Italia. Sono amareggiato soprattutto - continua il primo cittadino - per il fatto che nell'edificio si possa entrare con troppa facilità. Questo noi lo sapevamo e più volte avevamo fatto richiesta, con progetti, di una opportuna ed adeguata videosorveglianza: purtroppo sempre bocciati dalla burocrazia che lega l'approvazione al numero di abitanti. Lioni non ha i 70.000 richiesti».
Il sindaco riferisce, inoltre, che nonostante tutto si stavano dotando, in maniera autonoma di una rete di allarmi e videosorveglianza che fra quattro giorni sarebbe entrata in funzione. I ladri, forse sapendo, li hanno battuti sul tempo. La cassaforte rubata era stata donata al comune di Lioni nel 1981 da una banca toscana.
Paolo Ciccone
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