In manette per camorra un capo degli "scissionisti" di Secondigliano, preso dopo una fuga di due anni
NAPOLI
Soltanto per questioni di tempo non era stato inserito ancora nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi d'Italia, ma la sua potenza criminale era nota agli investigatori che, da tempo, erano alla sua ricerca. All'alba è finita la latitanza di Domenico Antonio Pagano, 44enne cognato di Raffaele Amato e fratello del boss Cesare arrestato in Spagna nel 2010.
Pagano è ritenuto attualmente al vertice del clan degli Scissionisti', gemmazione del clan Di Lauro con i quali hanno ingaggiato una lunga faida che ha contato più di 50 morti. Pagano si nascondeva in un modesto appartamento a Cicciano, comune dell'entroterra nolano. Da almeno 15 giorni, in modo stabile, era domiciliato in un'abitazione al primo piano di una palazzina al centro della cittadina, in compagnia di una coppia di coniugi incensurati denunciati per favoreggiamento. La zona nella quale si nascondeva è un insediamento di nuova edilizia abitativa formata da diverse palazzine di due o tre piani. Con sé non aveva né documenti d'identità né telefoni cellulari, né armi, ma solo una considerevole somma di denaro.
Il capoclan, latitante dal 18 maggio 2009, era destinatario di un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli il 30 marzo 2009 nei confronti di 104 affiliati al clan Amato-Pagano per associazione camorristica e associazione finalizzata al traffico di droga. Pagano, infatti, è attualmente imputato nel processo in via di definizione davanti alla 35esima sezione gup del Tribunale di Napoli. A individuare il suo nascondiglio gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, coordinati dalla Dda partenopea. Secondo quanto accertato dagli investigatori, Pagano si occupava, per conto del clan, di gestire il traffico internazionale di stupefacenti e il gruppo di fuoco del Lotto G del quartiere Scampia. Killer che hanno agito nella seconda parte della cosiddetta faida, iniziata nel marzo del 2007, con l'omicidio di Giuseppe Pica detto Peppenella, affiliato di spicco del clan Di Lauro.
Con l'arresto di Domenico Antonio Pagano, secondo i magistrati, "disarticola completamente il vertice del clan", già ampiamente annientato da numerose operazioni di polizia. Con la sua cattura procede "con successo - scrive il procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico - il contrasto al vertice del clan Amato-Pagano, intrapreso nel maggio del 2009 e proseguito poi con la cattura progressiva dei capi e degli esponenti apicali del clan che si erano sottratti all'arresto nel 2009". Nell'estate del 2010 furono, infatti, catturati Cesare Pagano, suo nipote Cesare Pagano, Elio Amato, Lucio Carriola e Marco Liguori e Carmine Pagano.
Nessun commento:
Posta un commento