La pena più alta (16 anni) è stata inflitta a Michele Visconti e Francesco Calascibetta che gli inquirenti hanno ritenuto i capi della banda che, attraverso una rete di pusher, riforniva di eroina e cocaina gli acquirenti del quartiere Guadagna di Palermo
Agli altri 10 imputati sono state inflitte condanne che vanno dai quattro anni e otto mesi ai 14 anni di reclusione. Tra i condannati anche Domenico Scarantino, zio di Vincenzo il pentito ritenuto al centro di un clamoroso depistaggio delle indagini sulla Strage di via D'Amelio. L'indagine che ha portato al processo, condotta dalla finanza e coordinata dal Pm Maurizio Agnello, riguardava 22 persone: 12 hanno scelto il rito abbreviato, due l'ordinario e otto hanno patteggiato la pena. Gli episodi di spaccio sono del 2008. L'inchiesta, che si è avvalsa delle intercettazioni telefoniche ha preso il via dal fermo di un pusher. Da lì è emersa l'attività dell'organizzazione che pagava con uno stipendio fisso settimanale i propri "dipendenti che vendevano al dettaglio. Nell'inchiesta è stata coinvolta anche un intera famiglia, quella dei Pizzo, i cui componenti sono stati tutti condannati dal Gup.
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