Con l’operazione odierna sono stati confiscati i beni riconducibili all’imprenditore Antonio Campisi rinviato a giudizio per associazione mafiosa
Con l’operazione odierna sono stati confiscati i beni riconducibili all’imprenditore Antonio Campisi rinviato a giudizio per associazione mafiosa, che, secondo gli inquirenti, sfruttando il legame con la compagine mafiosacapeggiata dal boss detenuto Pantaleone Russelli e dal fratello Francesco, imponeva le forniture di calcestruzzo ai costruttori crotonesi, accrescendo i profitti delle proprie imprese ed acquistando terreni ed immobili ad un prezzo inferiore di mercato al fine di rivenderli a prezzo pieno attraverso la società immobiliare posseduta, con relativi maggiori profitti.
In particolare, sono state confiscate numerose autovetture, nonchè molteplici beni immobili riconducibili a Campisi ed ai suoi familiari conviventi; la totalità delle quote e l’intero patrimonio aziendale di 3 società di calcestruzzi e di costruzioni,tra cui numerosi autocarri e autoveicoli speciali per la movimentazione terra, numerosi immobili e fabbricati, nonchè un villaggio turistico di circa 250 bungalow di legno. Sono state confiscate inoltre polizze e titoli bancari, e la somma di denaro di circa 150.000 euro, corrispettivo della vendita di un immobile. Campisi risulta rinviato a giudizio per associazione
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