Il capo della Polizia, oggi a Patti per ricevere la cittadinanza onoraria: la latitanza del boss è compressa dalla forza dello Stato. Sulle immigrazioni denuncia: rischio infiltrazioni terroristi
PATTI. «Ci sono in campo le migliori intelligenze, le migliori energie dell'Arma dei carabinieri e della polizia di Stato. La latitanza di Matteo Messina Denaro è comunque compressa dalla forza dello Stato che é già riuscito a catturare favoreggiatori, è già riuscito ad essere invasiva in quell'area di protezione del latitante. Io ritengo che sarà tra i successi dello Stato, spero prossimi». Lo ha detto il capo della polizia, Antonio Manganelli, oggi a Patti, in provincia di Messina, per ricevere la cittadinanza onoraria dall’amministrazione comunale.
Sulle preoccupanti migrazioni che si stanno verificando in questi giorni dalla Libia, il prefetto ha dichiarato: «Quello a cui stiamo assistendo è una fuga da guerre civili e non il fenomeno dell'immigrazione che abbiamo conosciuto finora. È l'esodo, speriamo non biblico, di popolazioni che cercano rifugio. E non può essere escluso il rischio d'infiltrazione di terroristi internazionali: ci sono paesi in cui i detenuti evadono in massa». «Tra questi detenuti evasi - ha aggiunto - ci sono persone accusate di terrorismo. E' evidente che il loro arrivo in Europa non può che creare condizioni di pericolo». «Noi - ha concluso - stiamo lavorando d'intesa con le polizie degli altri paesi, perché attraverso il confronto delle impronte digitali, la corretta identificazione delle persone che sbarcano si possano isolare quelle eventualmente ricercate per questi motivi».
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