lunedì 28 febbraio 2011

Caserta, 5 arresti al Villaggio dei ragazzi

Bimbi abusati e maltrattati dagli educatori «Prof simulò rapporto sessuale in classe»

CASERTA - Quattro educatori ed una professoressa della struttura «Il Villaggio dei Ragazzi» di Maddaloni (Caserta) sono stati arrestati. Gli educatori sono indagati per maltrattamenti su minori di età compresa tra gli undici e i sedici anni; la docente della scuola media è indagata per abuso sessuale ai danni di due alunni di undici anni.


Il Villaggio dei ragazzi è un'istituzione di assistenza e beneficenza che ha lo scopo di promuovere iniziative in favore dell'infanzia.

Maltrattamenti fisici, psicologici; «sistematico ricorso a metodi brutali ed umilianti da parte degli educatori». E poi, ancora, violenza sessuale nei confronti di due undicenni messa in atto da un'insegnante; «Uso della violenza per mortificare le vittime» e in alcune occasioni anche «percosse che hanno riportato lesioni».

È questo lo scenario descritto dagli inquirenti e subito da alcuni minori della Fondazione il «Villaggio dei Ragazzi». Le delicate indagini, aviate nell'estate del 2009, sono state svolte dalla Squadra Mobile di Caserta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. L'ascolto di numerosi bambini e adolescenti ospiti del Villaggio dei Ragazzi ha fatto emergere, spiega il procuratore Corrado Lembo, «uno spaccato molto triste e sconsolante in relazione alla gestione della struttura e al trattamento che gli educatori riservavano ai minori ivi ospitati».

Portate alla luce, infatti, «gravi condotte di maltrattamento fisico oltre che psicologico poste in essere da alcuni educatori nei confronti dei ragazzi alloggiati presso la fondazione».

Le dichiarazioni dei minori - ascoltati con l'ausilio di una psicologa - sono apparse «assolutamente convergenti nella descrizione e nella ricostruzione delle modalità con le quali erano stati trattati da alcuni educatori dell'istituto e nella rappresentazione di metodi che - ben lontani dal costituire quella che viene definita semplicemente educazione rigida - integravano invece odiosi atti di maltrattamento volti alla sistematica sopraffazione e vessazione di minori indifesi».

Nella istituzione di assistenza e beneficenza che avrebbe dovuto avere lo scopo di promuovere iniziative in favore dell'infanzia, in realtà, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere avveniva ben altro: «voluta mortificazione delle vittime», e anche violenza sessuale. Uno degli episodi più inquietanti tra i tanti emersi dalle indagini, spiega il procuratore Corrado Lembo, «è quello verificatosi nel corso di una lezione presso la scuola media statale del Villaggio dei Ragazzi nel novembre del 2008, allorquando la professoressa colpita ora dall'ordinanza cautelare, con l'uso della forza fisica, aveva fatto stendere supini sul pavimento due alunni, entrambi di undici anni, e si era seduta dapprima sopra l'uno e subito dopo sopra l'altro, all'altezza dei genitali, e, quindi, aveva iniziato a prodursi in movimenti ondulatori e sussultori tipici di un rapporto sessuale».

Gli indagati - Domenico Bellucci (56 anni), Vincenzo Crisci (30 anni), Francesco Edattico (53 anni), Gianluca Panico (33 anni) e Maria Iesu (37 anni) - sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

La direzione della Fondazione del Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni in una nota diffusa poco fa, ha espresso piena fiducia nell'operato della magistratura. Nella nota ufficiale si indica che la Fondazione «non c’entra con i supposti episodi di abusi sessuali che si sarebbero verificati durante l’orario scolastico mattutino nella scuola statale (Istituto Comprensivo Statale Villaggio dei Ragazzi ndr), alla quale la Fondazione soltanto affitta i locali e che, dunque, non fa parte delle sue istituzioni. Quindi - si legge nel comunicato - oltre ad essere estranea a qualsiasi responsabilità al riguardo, si considera parte lesa nella vicenda in quanto alcuni suoi assistiti frequentano questa scuola».

«Per quanto riguarda alle accuse contro i quattro educatori del convitto della Fondazione - continua la Fondazione nella nota - si attesta la piena fiducia nella Giustizia e la piena disponibilità a collaborare con essa affinché sia fatta chiarezza sulla veridicità dei fatti e la Fondazione possa serenamente continuare la sua benemerita e prestigiosa opera di assistenza e di educazione».

Inoltre, la direzione «desidera riconoscere pubblicamente e con gratitudine la professionalità e la serietà che caratterizza il personale della Fondazione nello svolgimento del proprio lavoro e che ha permesso negli ultimi anni il raggiungimento di tanti auspicati traguardi e la crescita continua del numero e delle qualità delle scuole paritarie, del numero degli allievi e degli assistiti».

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