Operazione della polizia a Messina e in altre città italiane. Scoperta un’organizzazione composta da italiani e stranieri
MESSINA. Quaranta ordinanze di custodia cautelare a Messina e in altre città italiane con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, tratta di essere umani, riduzione in schiavitù, sequestro di persona e altri reati. Gli arrestati, tutti romeni e italiani, farebbero parte di un'organizzazione che avrebbe gestito la tratta di giovani donne romene, ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi. L'operazione è stata denominata in codice "Bani Bani".
Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina, sono state avviate nell'autunno del 2007, dopo un controllo di polizia nei confronti di alcune prostitute romene. In particolare, gli investigatori hanno fatto luce su una vasta organizzazione, composta sopratutto da cittadini romeni ma anche da italiani, dedita prevalentemente allo sfruttamento della prostituzione. Il clan costringeva giovani donne romene a prostituirsi, segregandole in casa, picchiandole ogni qualvolta si ribellavano e minacciando ritorsioni nei confronti dei loro familiari rimaste in Romania. L'originaria organizzazione criminale, successivamente si sarebbe in tre clan contraddistinti da una vera e propria struttura imprenditoriale, con la predisposizione di una rete organizzativa articolata e complessa che prevedeva l'allestimento di mezzi e risorse logistiche. Il provvedimento cautelare del Gip presso il Tribunale di Messina prevede per 33 persone la custodia cautelare in carcere, per altre sei la misura cautelare degli arresti domiciliari e per una l'obbligo di dimora.
Tratta di romene, ecco i coinvolti
MESSINA. Le persone arrestate stamani dalla polizia nell'operazione anti prostituzione sono i romeni Ion Alexandru, 38 anni, Marius Bacar, 28 anni, Ionel Calin, 25 anni, Bianca Elena Constantin, 26 anni, Florin Atos Costantin, 27 anni, Slatineanca Ioana Costantin, 20 anni, Teodor Florin Dragomir, 24 anni, Gheorghe Ionut Ghita, 23 anni, Mihai Ilie, 32 anni, Mihaela Ileana Kovacs, 22 anni, Adrian Florin Markocsan, 28 anni, Sebastian Costel Markocsan,, 32 anni, Gheorghe Gabriel Pirvu, 37 anni, Larisa Mariana Pitigoi, 29 anni, Nicolae Prejoianu, 25 anni, Virgiliu Serban, 32 anni e l'italiano Francesco Panarello, 40 anni. Inoltre, il Gip ha disposto l'applicazione della misura degli arresti domiciliari, nei confronti di Stefano Alioto, 56 anni, Salvatore Campagna, 38 anni, Giuseppe Cariddi, 45 anni, Letterio Miceli, 47 anni, Pasquale Rela, 32 anni.
Infine, è stata disposto l'obbligo di dimora nel Comune di Messina nei confronti Giovanni Raffone, 23 anni, in atto detenuto presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona P.G., per il reato di concorso in estorsione. Sono tutti accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, sequestro di persona ed altro. Non è stato possibile eseguire i provvedimenti cautelari nei confronti di Adrian Florin Markocsan, Virgiliu Serban, NIcolae Prejoianu, e Gheorghe Ionut Ghita, perché in carcere istituti penitenziari romeni e nei cui confronti l'autorità giudiziaria provvederà all'avvio della procedura prevista per l'ottenimento del mandato di arresto europeo. Risultano, infine, in stato di irreperibilità sul territorio nazionale altre 17 persone.
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