domenica 6 febbraio 2011

Altri pentiti parlano: Mesagne trema La politica in silenzio

MESAGNE - Girandola di voci su presunti nuovi pentimenti seguiti alle dichiarazioni-fiume del pentito Ercole Penna. Secondo un incontrollato cicaleccio, almeno un personaggio affiliato alla Sacra Corona Unita avrebbe dichiarato la propria disponibilità a pentirsi e avrebbe cominciato a parlare. Forse un secondo sarebbe sul punto di farlo. Si tratterebbe di esponenti di peso, entrambi mesagnesi, certamente non al livello di Penna, arrestati uno poco prima della maxi retata di dicembre, l'altro proprio in quella retata.

Il mondo della criminalità mafiosa mesagnese aveva tremato sul serio con la notizia che «Linu lu biondu» aveva deciso di collaborare con la giustizia, rivelando nomi, circostanze e vicende criminali di cui era stato protagonista o comprimario, e raccontando inoltre gli episodi di cui era venuto a sapere per il ruolo di prestigio occupato nella gerarchia della Scu.

Quanto bastava per smantellare più o meno l'intero sistema del malaffare in provincia di Brindisi. Sarebbero dunque fondate le ragioni per cui alcuni pregiudicati potrebbero fare la scelta di pentirsi, in modo da evitare lunghissime pene detentive. È anche su tali basi che gli inquirenti confidano nel positivo evolversi di un'inchiesta che, se sfruttata a dovere, potrà rappresentare una pietra miliare nella lotta alla mafia degli ultimi lustri.

All'indebito vociare fa da controcanto il silenzio della maggior parte dei partiti politici del centrosinistra: anzitutto della Lista Vizzino, in qualche modo protagonista della settimana appena trascorsa con le repentine dimissioni del consigliere Teodoro Tagliente, secondo degli eletti tra tutti con il considerevole risultato di 380 voti di preferenza.

Pur con un peso elettorale altissimo, Tagliente non fu valorizzato non essendogli stata assegnata alcuna delega consiliare né il ruolo di capogruppo in consiglio. Stupisce, inoltre, l'atteggiamento intimidito del Partito democratico, partito di maggioranza relativa che negli scorsi mesi proprio sui temi della legalità aveva alimentato un autentico tam-tam mediatico: ancora oggi, nessuna nota ufficiale.

Gli unici ad intervenire, sia pur tardivamente, nel dibattito politico erano stati i vendoliani di Sel (Sinistra ecologia e libertà), anche in quel caso assumendo una posizione pudica e di difficile lettura politica, incentrata fondamentalmente sul dovere di «avviare una riflessione profonda anche attraverso un'azione di ascolto e di confronto con la città».

Infine, pur nel grave momento che la città vive, si registra silenzio dalla Chiesa locale e dal mondo dell'associazionismo in altri frangenti ben più attivo e presente.

Giuseppe Florio

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