Inchiesta di Repubblica: l’Automobile club italiano ha un buco di 34 milioni di euro. Anche se i dirigenti incassano premi di produzione e investono in consulenze. Ora i dipendenti temono di perdere il posto.
PEGGIO DEL 2009 - Secondo un’inchiesta del quotidiano La Repubblica, l’Aci (l’Automobile club italiano) ha un rosso di bilancio di 34 milioni di euro per il 2010. Che fa seguito al buco di 30 milioni nel 2009; mentre per il 2011 si stima un passivo di 16 milioni. Stando al presidente dell’Aci Enrico Gelpi (a destra nella foto in alto insieme ad Ascanio Rozera, segretario generale Aci), le perdite sono dovute anzitutto alla riduzione delle vendite di macchine, con riflessi negativi per le entrate del Pubblico registro automobilistico. Ma pesano anche le controllate dall’Automobile club: fra gli altri, Aci Vallelunga (gestisce l’autodromo), Aci Progei (cura il patrimonio immobiliare), Aci Mondadori. Inoltre, su 106 Aci locali, 57 sono in perdita. Con record come l’Aci di Palermo (rosso di sei milioni di euro, con 20 dipendenti di una controllata, Aci service, che non ricevono lo stipendio da quattro mesi) e Roma (meno cinque milioni).
STIPENDI D’ORO - Ma Repubblica denuncia che i dirigenti continuano a incassare premi di produzione (100 i beneficiari di recente) e a investire in consulenze (1.100 euro per tre articoli sulla rivista giuridica dell’Aci). Senza considerare i pesantissimi stipendi dei vertici dell’Automobile club: il quotidiano parla di 320.000 euro l’anno per il segretario Ascanio Rozera, e di 270.000 annui per il presidente Gelpi.
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