mercoledì 22 settembre 2010

Presi i presunti killer della donna uccisa


Presi i presunti killer della donna uccisa
«Vendetta della famiglia del pedofilo»


«Omicidio pianificato, vittima pedinata per giorni»
Indagati anche la moglie ed il fratello del pedofilo


NAPOLI (22 settembre) - Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno arrestato gli esecutori materiali dell'omicidio di Teresa Buonocore, uccisa a Napoli in via Sponsilli lunedì scorso. Si tratta di Alberto Amendola 26enne e Giuseppe Avolio, 21enne, destinatari di fermo di pm con l'accusa di omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, relativo munizionamento e spari in luogo pubblico.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli, a Portici, in un'area di rimessaggio di auto in via Madonnelle, la polizia ha trovato un vero e proprio arsenale di pertinenza dei Perillo.

Sono state sequestrate 5 pistole di vario calibro, 2 pistole mitragliatrici, 2.632 cartucce di vario calibro, di cui numerose a palla blindata, perforanti ed a pallettoni, 2 giubbotti antiproiettili, 18 caricatori, 6 valigette per armi, 3 fondine e materiale relativo alla custodia delle armi.

Vittima pedinata. L'omicidio di Teresa Buonocore, ammazzata a Napoli lunedì scorso, è stato «il risultato di una prolungata e complessa pianificazione, preceduta anche da sopralluoghi e pedinamenti della vittima». Lo sottolineano il procuratore della Repubblica, Giovandomenico Lepore e l'aggiunto Giovanni Melillo, in merito al fermo dei due indiziati dell'assassinio. Al termine degli interrogatori, i due fermati, Giuseppe Avolio e Alberto Amendola «quantomeno in forma parziale hanno riconosciuto la propria responsabilità per l'omicidio».

Complici nell'assassinio e amici su Facebook: Alberto Amendola e Giuseppe Avolio, accusati di essere esecutori materiali dell'omicidio di Teresa Buonocore si scambiavano messaggi attraverso il web. Amendola, infatti, ha un profilo sul popolare social network. Tanti i contatti, tra cui proprio quello con Avolio. L'uomo è un tatuatore e nella sua bottega di Portici, nel 2008, la polizia trovò una pistola e numerose munizioni. Per questa vicenda ha patteggiato la pena di un anno e sei mesi di carcere.

Indagati, a piede libero, Patrizia Nicolino, medico radiologo e Lorenzo Perillo. Sono rispettivamente la moglie ed il fratello di Enrico Perillo, l'uomo condannato per aver stuprato la figlia della Buonocore ed un'altra bambina. Non sono emersi al momento elementi diretti a carico di Enrico Perillo, attualmente detenuto. Dall'indagine è emerso che Amendola conosceva bene Enrico Perillo perché entrambi appassionati di armi e sono stati condannati in passato per questo reato. La decisione di non procedere al fermo anche di Lorenzo Perillo e Patrizia Nicolino è stata presa perchè le dichiarazioni di Avolio e Amendola sono divergenti. In particolare, quest'ultimo avrebbe ammesso di avere ricevuto l'ordine di uccidere dalla moglie e dal fratello di Perillo, mentre Avolio lo smentisce, pur confermando il movente della vendetta nei confronti di Teresa per averlo appreso dall'amico arrestato oggi con lui.

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