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mercoledì 22 settembre 2010
Altamura: per l'omicidio boss, fermati due uomini
Altamura: per l'omicidio boss, fermati due uomini
Laudati: prima risposta
ALTAMURA – Due giovani, appena ventenni, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria dai carabinieri perchè ritenuti componenti del commando che il 6 settembre scorso uccise ad Altamura (Bari) Bartolomeo D’ambrosio, di 44 anni, ritenuto dalla Dia a capo di un clan malavitoso locale.
Le due persone sarebbero state bloccate in un 'Bed & breakfast’ a Taviano (Lecce) dove si nascondevano. I carabinieri avrebbero anche sequestrato cellulari e biglietti ferroviari. Altri due uomini ancora da identificare sono riusciti a scappare.
D’Ambrosio venne ucciso con numerosi colpi di fucile e pistola mentre faceva footing in località Pulo, alla periferia di Altamura.
I due giovani fermati sono Francesco Palmieri, di 22 anni, incensurato, e Michele Loiudice, pregiudicato di 25 anni, entrambi di Altamura. Michele Loiudice è figlio di Giovanni, boss caduto in disgrazia dopo l'operazione Carlo Magno che decimò le fila della malavita murgiana.
ORE 13:21 - TRA 24 ORE SARANNO DINANZI AL GIUDICE
Si terrà domani dinanzi al gip del tribunale di Bari l’udienza di convalida dei due giovani fermati dai carabinieri perchè ritenuti componenti del commando che ha ucciso il 6 settembre scorso ad Altamura (Bari) Bartolomeo Dambrosio. La Procura della Repubblica di Bari chiederà al giudice di emettere nei confronti dei due indagati un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.
ORE 13:25 - LAUDATI, ABBIAMO DATO UNA PRIMA RISPOSTA«A distanza di due settimane – dichiara in una nota il procuratore di Bari, Antonio Laudati – siamo riusciti a dare una prima risposta a uno degli omicidi di stampo mafioso che ho definito più volte fra i più pericolosi e strategici avvenuti negli ultimi anni in provincia di Bari. Una pronta risposta che vuole rassicurare soprattutto i cittadini di Altamura sulla presenza dello Stato nel proprio territorio. Un messaggio alla criminalità organizzata, verso la quale questa è solo la prima offensiva».
Nella nota Laudati ringrazia inoltre il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano «per la continua attenzione mostrata per l’emergenza criminalità organizzata nel nostro distretto». Un’attenzione, sottolinea il procuratore, che si è concretizzata «anche con la presenza ad Altamura, dove l’on. Mantovano ha voluto presiedere il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza».
ORE 15:53 - PRESUNTI KILLER IN CONTATTO VIA WEB
Si tenevano in contatto tramiteInternet, utilizzando le chat di un noto social network, il 25enne Michele Loiudice e il 21enne Francesco Palmieri, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria perchè ritenuti due dei presunti responsabile dell’omicidio di Bartolomeo Dambrosio. E' uno dei particolari emersi dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari, coordinate dal pm Antimafia Desirè Digeronimo. Loiudice, inoltre, è figlio di Giovanni, ritenuto in passato personaggio di spicco della criminalità organizzata murgiana, coinvolto alla fine degli anni '90 nel processo 'Carlo Magnò e condannato per associazione mafiosa. Nel 2003 Giovanni Loiudice sfuggì ad un agguato, trasferendosi per qualche tempo negli Stati Uniti.
ORE 16 - PREFETTO, RISOLTA SITUAZIONE COMPLESSA
''Sono venuto perche'sono contento. I carabinieri sono stati capaci in 15 giorni di risolvere una situazione complessa, quindi a sgomberare il campo anche da illazioni complicate e collegamenti con altre aree del territorio pugliese e magari anche non pugliese”. Lo ha detto il prefetto di Bari, Carlo Schilardi, riferendosi ai fermi compiuti oggi dai carabinieri nell’ambito delle indagini sull'omicidio, avvenuto il 6 settembre scorso, mentre faceva jogging, di Bartolomeo Dambrosio. Schiraldio ha visitato questa mattina la caserma della Compagnia dei carabinieri di Altamura. Erano presenti il generale di Corpo d’Armata, Maurizio Scoppa, comandante interregionale 'Ogaden', il Generale Aldo Visone, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Antonio Bacile e il comandante del Reparto Operativo, colonnello Giuliano Polito.
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