giovedì 30 settembre 2010

Bomba al pg di Reggio, quattro arresti

Bomba al pg di Reggio, quattro arresti

Maxi operazione contro la cosca Serraino: in manette 22 persone

REGGIO CALABRIA

Sono stati arrestati i presunti esecutori e mandanti delle intimidazioni al Procuratore Generale di Reggio Calabria. Il movente dell’attentato fatto il 3 gennaio scorso contro la sede della Procura generale sarebbe stato legato ai contrasti interni all’ufficio . Dall’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro è emerso, infatti, che l’attentato sarebbe da ricondurre ad una reazione della cosca "Serraino" dopo che il procuratore generale Salvatore Di Landro, poco dopo il suo insediamento, avvenuto nel novembre del 2009, aveva deciso di revocare alcuni fascicoli processuali al sostituto Francesco Neri.

Nel corso delle prime ore dell’alba, i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria unitamente a quelli del Ros della città dello stretto hanno eseguito 22 arresti su ordine del Gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di altrettante persone appartenenti alla cosca «Serraino» egemone nella città di Reggio Calabria.

L’accusa per tutti è: associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, danneggiamento e minaccia aggravata, porto e detenzione abusiva di armi, intestazione fittizia di beni e oltraggio. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni mobili, immobili ed attività commerciali, per un valore di oltre 1.500.000. euro, oltre a perquisizione personali e domiciliari. Nel corso dell’ operazione Epilogo, dei carabinieri di Reggio Calabria i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria per delega della Procura della Repubblica di Catanzaro,hanno notificato a quattro degli indagati arrestati, appartenenti alla cosca Serraino , nell’ambito del procedimento penale sull’attentato dinamitardo perpetrato il 3 gennaio scorso in danno della Procura Generale di Reggio Calabria , un’informazione di garanzia poiché indagati di aver organizzato ed eseguito il grave fatto delittuoso.

Inoltre la Procura di Catanzaro ha disposto dieci decreti di perquisizione domiciliari e locali, nei confronti dei predetti quattro indagati ed altri appartenenti allo stesso sodalizio, finalizzati all’assicurazione di fonti di prova per lo stesso delitto. L’indagine ha consentito di individuare una componente organica della cosca Serraino, operante nel quartiere San Sperato di Reggio Calabria e nel comune di Cardeto, centro montano alla periferia ovest di Reggio Calabria, di definirne gli interessi criminali e di far luce su alcuni fatti delittuosi perpetrati sul territorio. Sono state individuate le responsabilità per il danneggiamento, perpetrato il 5 febbraio 2010, in danno del giornalista Antonino Monteleone, a cui ignoti avevano incendiato l’automobile.

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