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martedì 21 settembre 2010
Napoli, la donna uccisa al porto Fermato un tatuatore di Portici
Napoli, la donna uccisa al porto
Fermato un tatuatore di Portici
Risulterebbero indagati la moglie e fratello del pedofilo
Il fascicolo è passato dalla Dda alla Procura ordinaria
NAPOLI (21 settembre) - Un giovane fermato, altre tre persone indagate e la conferma che la prima pista seguita dagli investigatori, ovvero quella della vendetta dei familiari di un presunto pedofilo fatto condannare, appare quella giusta.
Sono ad una svolta le indagini sull'uccisione della 51enne Teresa Buonocore, di Portici, avvenuta ieri in un agguato alla periferia orientale di Napoli. Esclusa l'ipotesi della matrice camorristica, formulata in base alla dinamica del delitto, gli inquirenti sono infatti convinti che l'uccisione della donna sia collegata alla sua testimonianza al processo contro Enrico Perillo, geometra 53enne attualmente in carcere, condannato nei mesi scorsi in primo grado a 15 anni di reclusione per presunti abusi nei confronti della figlia più piccola della Buonocore che all'epoca dei fatti aveva otto anni.
La polizia, eseguendo il provvedimento emesso dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dal pm Danilo De Simone, ha fermato Alberto A., 26 anni, un tatuatore di Portici, con un precedente per detenzione illegale di armi e munizioni. Il giovane era stato arrestato nel 2008 perché la polizia aveva trovato nella sua bottega un revolver e decine di munizioni di vario calibro. Per quella vicenda, il giovane ha patteggiato la pena di un anno e mezzo di reclusione. Un fratello di Alberto ieri si è presentato al commissariato di San Giovanni a Teduccio per denunciare il falso furto del ciclomotore usato per l'agguato. Una denuncia che ha insospettito gli investigatori anche perchè è stato accertato che Alberto A. conosceva Patrizia Nicolino, la moglie di Enrico Perillo, medico radiologo e titolare di un centro specialistico a Portici. Quest'ultima, il marito detenuto e Lorenzo Perillo, fratello del presunto pedofilo, al momento sono indagati.
Lorenzo Petrillo nelle ultime elezioni al consiglio comunale di Portici fu candidato, non eletto, nelle liste del Pdl. L'avvocato Francesco Miraglia, del foro di Modena, che assiste sia il detenuto sia il fratello, ha sottolineato in questura che anche Enrico Perillo è indagato «come atto dovuto». «Enrico Perillo è stato descritto come un orco, ma anche lui, come tutti i cittadini, non può essere considerato colpevole prima del terzo grado di giudizio» ha affermato il penalista. Miraglia sottolinea che l'inchiesta sugli abusi sessuali non è nata per iniziativa di Buonocore ma «in seguito a una segnalazione di un confidente della polizia, rimasto sconosciuto. La testimonianza resa in giudizio dalla signora - ha aggiunto il legale - non fu una testimonianza accusatoria, anzi: la Buonocore dichiarò di non aver mai avuto sentore che la figlia corresse qualche pericolo in casa Perillo».
Infine, l'avvocato Miraglia ha chiarito che l'omicidio per il quale Perillo fu condannato negli anni scorsi «avvenne quando era giovanissimo e durante una rissa». Gli interrogatori proseguiranno in questura ancora a lungo e non si esclude l'adozione di nuovi provvedimenti da parte degli inquirenti.
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