mercoledì 8 settembre 2010

«Omicidio boss Altamura è strategico, la mafia si sta riorganizzando»



«Omicidio boss Altamura
è strategico, la mafia
si sta riorganizzando»


BARI – L'omicidio di Bartolomeo D’Ambrosio è un «omicidio strategico per chi intende assicurarsi un ruolo principale nella gestione delle attività criminali»: è «la sensazione» che afferma di avere il procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati, «a poco più di un giorno dall’evento delittuoso». Secondo quanto ipotizza il magistrato, il delitto è stato compiuto perché è «in atto un cambiamento di rapporti di forza all’interno della malavita del distretto barese».

D’Ambrosio è stato ucciso ieri con numerosi colpi di armi da fuoco da un commando alla periferia di Altamura, nella Murgia barese. Secondo Laudati, quanto accaduto è la «conferma che l'allarme lanciato sull'emergenza criminalità organizzata e non, agli inizi di agosto, e sulla difficoltà, ribadita di recente, di farvi fronte con le esigue risorse umane e materiali dell’Ufficio da me guidato non era una provocazione intellettuale, ma mera lettura dei fatti».

«Devo ribadire – anche in questa occasione – che la criminalità organizzata barese non è seconda a nessuna mafia ma l’omicidio D’Ambrosio non è solo l'ennesimo fatto di sangue che si inserisce all’interno di una guerra fra clan rivali di Altamura, ma sotto il profilo criminologico è sicuramente il delitto più grave avvenuto fra quelli registrati negli ultimi mesi».

Il fatto che l’agguato di ieri sia «il più grave», Laudati lo spiega in tre punti: «la caratura della vittima, un boss indiscusso della malavita locale, ma con un carisma tale da assicurarsi un ruolo di rispetto anche in contesti socio-economici diversi da quelli della semplice delinquenza; le modalità dell’esecuzione che per il numero di persone, di armi e di munizioni impiegate sono tipiche degli agguati mafiosi; il contesto nel quale è maturato l’omicidio che potrebbe non essere 'perimetrato' alla sola città di Altamura, ma si potrebbe inserire all’interno di una strategia criminale volta a ristabilire o ridisegnare nuovi equilibri o nuovi scenari all’interno della criminalità organizzata del Barese, vale a dire di Bari e provincia».

«E' altresì chiaro – conclude il procuratore – che lo svolgimento delle indagini, alle quali viene data, come sempre, massima attenzione e massimo impegno sia da parte della Procura sia da parte dei Carabinieri, potranno far luce non solo su chi ha materialmente ucciso D’Ambrosio, ma serviranno a fornire una lettura più completa su come la malavita organizzata barese si sta, appunto, riorganizzando».

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