martedì 21 settembre 2010

Inchieste Sanità Lady Asl: da politici pesanti pressioni


Inchieste Sanità
Lady Asl: da politici
pesanti pressioni


ROMA - ''Ho subito delle sollecitazioni e pressioni pesanti, non tanto dal presidente della giunta regionale pugliese, Nichi Vendola, quanto da esponenti politici regionali. Tali sollecitazioni, che a volte sono divenute quasi minacce, mi hanno fatto più volte pensare alle dimissioni, ma il presidente Vendola, cui ne avevo parlato, ha sempre cercato di rassicurarmi. Anche se poi da lui non sono mai seguiti atti concreti”.

Così Lea Cosentino, ex direttore generale della ausl di Bari, e soprannominata Lady Asl nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità pugliese, ha raccontato il sistema di gestione pugliese nel corso di un’audizione presso la commissione d’inchiesta del Senato sul Ssn.

Le pressioni, ha spiegato Cosentino, erano “sulle nomine dei primari e su corsie preferenziali per le forniture di attrezzature sanitarie. I primari dovevano essere graditi alle varie componenti politiche. Comunque io non ho mai ceduto a questi condizionamenti, nè tenuto comportamenti contro la legge”.

Alla domanda sul perchè non si sia mai dimessa dal suo incarico, viste tutte queste “sollecitazioni”, Cosentino ha risposto di averci pensato “più volte e di aver manifestato questa sua volontà a Vendola, con cui avevo rapporti quotidiani di interlocuzione e di grande stima. Ma lui, pur avendomi tranquillizzata più volte e convinta a non dimettermi, non ha poi preso provvedimenti concreti circa questo sistema di pressioni”.

"COSI' FUNZIONAVA IL SISTEMA DELLE FORNITURE OSPEDALIERE"
Nella asl di Bari ''esistevano deisingolari meccanismi di acquisto delle forniture di protesi e altre attrezzature ospedaliere”. A dirlo Lea Cosentino nel corso di un’audizione presso la commissione d’inchiesta del Senato sul Ssn.
“C'era il sistema del tuc o tariffa unica convenzionale - spiega Cosentino, che è stata ribattezzata Lady Asl nel corso dell’inchiesta sulla sanità pugliese che l’ha vista coinvolta - C'era un rapporto diretto tra il primario e i fornitori. I direttori delle unità operative complesse facevano dunque le loro richieste con il visto del direttore del presidio. Non c'era un controllo vero e proprio in periferia”.
Quanto agli ingenti ribassi delle forniture, che come ha rilevato la senatrice Anna Poli Bortone (membro della commissione) “arrivavano fino all’80% e che erano compensati con altri tipi di voci”, Cosentino ha spiegato che “dei ribassi delle forniture non me ne occupavo, visto che i contatti diretti erano tra primari e fornitori”. Nell’audizione è uscito fuori anche il nome di Giampiero Tarantini, indagato per essersi aggiudicato illecitamente appalti nella sanità pubblica pugliese, oltre che nello scandalo che ha visto coinvolto il premier Silvio Berlusconi e la escort Patrizia D’Addario. “Conoscevo Tarantini da anni - continua Cosentino – perchè mi era stato presentato da amici comuni come persona perbene e ben inserita. Per un certo momento ho avuto la tentazione di frequentarlo di più per cercare di capire cosa si muoveva dietro la mia testa, ma poi non l’ho fatto”.

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