lunedì 27 settembre 2010

'La ndrangheta nel Milanese, 12 arresti per estorsione

'La ndrangheta nel Milanese, 12 arresti per estorsione

La cosca Valle, affiliata ai De Stefano di Reggio Calabria, attiva nel territorio milanese, nel campo delle estorsioni e dell'usura

27/09/2010 Dodici persone, tra cui nove già in carcere, sono state raggiunte oggi da ordinanze di custodia cautelare nel prosieguo dell'inchiesta sulle attività di un clan di 'ndrangheta attivo in Lombardia e che all'inizio del mese di luglio aveva portato all'arresto di altre 15 persone nonchè a numerose perquisizioni e sequestri di immobili. Tra gli arrestati anche un legale e una vittima di usura. In manette è finito l’avvocato Luciano Lampugnani, 55 anni, di Rho (Mi), indagato per tentata estorsione e riciclaggio. Secondo quanto accertato dalle indagini Lampugnani avrebbe fatto pressioni sulle vittime di usura. Una di loro è stata arrestata con le accuse di favoreggiamento e false dichiarazioni. Si tratta di un panettiere di 54 anni che si era sempre rifiutato di collaborare e aveva consigliato ad altre vittime di non rispondere alle domande degli inquirenti.


Gli arresti seguono dunque l'operazione che a luglio ha preso di mira in particolare il gruppo della famiglia Valle, attivo a Milano, colpito tra l'altro col sequestro di immobili per otto milioni di euro. I Valle sarebbero legati al clan dei De Stefano, ritenuto responsabile di un grosso giro di usura e racket nel campo degli immobili.

I prestiti a usura a piccoli imprenditori in difficoltà per la crisi economica sarebbero stati la specialità del gruppo, con a capo, ha scritto il gip Gennari a luglio, il 73enne Francesco Valle e i figli Fortunato e Angela. L'organizzazione aveva come base una masseria equipaggiata come un bunker, dove i debitori venivano "intimiditi e picchiati", aveva scritto il gip nell'ordinanza. L'associazione criminale aveva stabilito la base logistica nella proprietà 'La Masseria', a Cisliano; una sorta di bunker, munito di sofisticate apparecchiature di sicurezza (telecamere, sensori, impianti di allarme, etc.) in modo da impedire l'accesso a terzi e di prevenire qualunque intrusione da parte delle forze di polizia.

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