PALERMO - Sono in lieve miglioramento le condizioni del bambino di 5 anni ferito da un colpo di fucile domenica sera nell'agrigentino. Lo rende noto il direttore del reparto di prima rianimazione dell'ospedale Civico, Pier Giorgio Fabbri, dove il piccolo è stato ricoverato.
"Il bimbo - si legge nel bollettino medico - ha trascorso una notte serena. I parametri sono stabili. La prognosi rimane riservata".
Nella sparatoria sono stati colpiti anche gli zii del piccolo: Vincenzo Marotta, 30 anni e il fratello C., di 17. Hanno entrambi ferite al capo e all'addome.
Secondo le indagini della squadra mobile di Agrigento, i colpi di fucile sarebbero stati esplosi da una collinetta sovrastante la strada interpoderale, a distanza di circa un centinaio di metri o anche di più. A sparare potrebbe essere stata una sola persona.
L'obiettivo predestinato dell'agguato avvenuto domenica sera fra Sant'Angelo Muxaro e Santa Elisabetta, era probabilmente Vincenzo Marotta, il manovale edile di 31 anni, zio del piccolo Salvatore. Ne sono convinti gli investigatori della Squadra mobile di Agrigento che stanno scavando sulla sua vita personale, sul suo passato e fra le sue conoscenze.
Le modalità dell'imboscata lascerebbero pensare agli inquirenti che si sia trattato di un regolamento di conti. "Difficile - dicono - stabilire, però, con certezza il movente del tentativo di omicidio con due colpi di fucile caricati a pallettoni". Nella sparatoria, oltre al bambino, sono rimasti lievemente feriti lo stesso Marotta e il fratello di 17 anni.
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