Sono stati arrestati questa mattina all'alba dagli agenti della Squadra Mobile di Bari, Umberto Lorusso, 32 anni, luogotenente del clan Rizzo a San Girolamo,quartiere periferico di Bari, e sua moglie. Sono accusati, a vario titolo, di tentato omicidio di un esponente del clan rivale e traffico di sostanze stupefacenti. Umberto Lorusso - costretto su una sedia a rotelle in seguito ad un agguato compiuto materialmente da Diego Casadibari, detto Gagan nell'agosto del 2009, aveva deciso di vendicare personalmente l'affronto subito. Ulteriori particolari saranno forniti dalla Procura Antimafia e dalla Squadra Mobile della Questura di Bari nel corso della mattinata.
Palermo, 22 dic. - "Tutti voi, cari commercianti, negli anni passati preferivate farvi incriminare per favoreggiamento e false dichiarazioni al pm piuttosto che violare la consegna del silenzio, piuttosto che ammettere di essere stati vittima della mafia. Fu questo atteggiamento di passivita' e paura ad avere isolato Libero Grassi, esponendolo alla rappresaglia mafiosa. Fu questo atteggiamento di rassegnazione a rafforzare il potere sul territorio di Cosa Nostra". Lo scrive il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, in una lettera aperta pubblicata sul settimanale S. "Oggi non e' piu' cosi' -prosegue Ingroia- centinaia sono gli imprenditori che si sono ribellati e che percio' vivono con la scorta, ma senza la mafia e senza necessita' di vedersi il proprio locale incendiato. E, anzi, hanno visto i loro aguzzini prima alla sbarra, e poi condannati a pene severe. Una via d'uscita esiste. Ed e' una via d'uscita conveniente. Perche' conviene, economicamente e psicologicamente, liberarsi del mafioso che ti perseguita, ti assilla, ti controlla, ti pesa. Questo e' il momento buono, cari commercianti. Non aspettate la mossa degli altri. Non aspettate che sia lo Stato a convocarvi per denunciare il mafioso. Non aspettate che sia il mafioso a desistere dal venirvi a chiedere il pizzo, perche' e' difficile che vi rinunci".
MAFIA: PROCESSO A 'EREDE' BOSS LO PICCOLO, MCL PARTE CIVILE
Palermo, 22 dic. - Il Movimento cristiano lavoratori attraverso il suo presidente nazionale, Carlo Costalli, si e' costituito parte civile nel processo all'architetto Giuseppe Liga, considerato l'erede del boss Salvatore Lo Piccolo. Il professionista era stato arrestato lo scorso 22 marzo. "Nel ribadire che scopo del movimento e' quello dell'affermazione della legalita', attraverso la diffusione dei principi sociali del cristianesimo - spiega Mcl - sono state configurate a carico dell'imputato Liga condotte incompatibili con i principi ispiratori e l'azione quotidiana del movimento stesso". Il pubblico ministero Francesco Del Bene, intervenendo sulla costituzione di parte civile, ha dichiarato che l'atto di costituzione e' corretto sia sotto il profilo formale sia sostanziale. Il Tribunale, dopo una breve camera di consiglio, ha ammesso la costituzione di parte civile del movimento. (AGI) Mrg
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