CAMPOBASSO (23 dicembre) - Nei locali era possibile appartarsi con le ragazze per avere approcci di tipo sessuale, contatti fisici con prestazioni a tempo in cambio di soldi che andavano versati direttamente nelle casse dei gestori dei night.
L'accusa nei confronti delle persone arrestate è quella di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento, all'organizzazione e allo sfruttamento della prostituzione con l'aggravante del numero elevato delle donne sfruttate. Le indagine sono partite nel mese di luglio, anche in seguito a segnalazioni arrivate da mogli di alcuni clienti dei locali, e hanno consentito di accertare che nei tre night, una volta ingaggiate le ragazze (lituane, rumene, finlandesi, nigeriane, ma anche italiane), queste venivano ospitate in alloggi privati, in zone ritenute sicure, anche fuori provincia, e quotidianamente venivano poi accompagnate nei locali notturni dove le giovani, oltre ad esibirsi ballando, concedevano prestazione sessuali nei »privè« o nei »separè«, spazi che prevedevano due prestazioni diverse, sempre a pagamento. Le prestazioni potevano avvenire anche fuori dai locali, in alcuni alberghi della zona. «I clienti potevano avere contatti fisici con le intrattenitrici - ha spiegato stamattina durante una conferenza stampa a Campobasso il capo della Squadra Mobile Mauro Baroni - ma non sono stati accertati rapporti sessuali completi».
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