Il manager Salvatore Olivieri: "Abbiamo oltre duecento immobili sparsi in tutt’Italia. Un tesoretto". Da un feudo di 180 ettari si ricavano appena 5 mila euro l’anno
AGRIGENTO. La pietra l’ha lanciata l’assessore Massimo Russo: «L'Asp di Agrigento possiede circa 200 beni, tra cui tre appartamenti a Roma, affittati ad attori e registi tv, e un vasto fondo in provincia di Enna». Beni frutto di lasciti che riguardano anche altre Asp e che, dice Russo, potrebbero far incassare 80 milioni di euro alla Regione. Stupore suscita il caso dei centottanta ettari di terreno con immobili rurali: da anni c’è chi se lo gode un prezzo politico. Anche se ora forse è meglio dire «sanitario», visto che si tratta di beni che appartengono all’Azienda sanitaria di Agrigento. Centottanta ettari ad Enna, un’area vasta. Anzi vastissima. Dalla cui locazione l’Asp per decenni ha ricavato appena cinquemila euro di canone annuo. Dove si trova? Il manager Salvatore Olivieri preferisce non dirlo. «È tanto vasta che raggiunge Caltanissetta e forse anche Agrigento», dice usando i toni del paradosso.
«Purtroppo è una realtà. Appena ne sono venuto a conoscenza ho avviato un’attività di monitoraggio. Abbiamo fatto un censimento. Ed è venuto fuori che abbiamo oltre duecento immobili sparsi in tutt’Italia. Un tesoretto: da Alessandria fino ad Agrigento. Sono tutti frutto di donazioni che negli anni Sessanta venivano fatte a coloro che si occupano di assistenza sanitaria e caritatevole».
LORO DONAVANO E LE VECCHIE ASL DAVANO IN LOCAZIONE A PREZZO «POLITICO». SARÀ ANCORA COSÌ?
«Assolutamente no. Abbiamo preso in mano la situazione. Gli affitti, dove è possibile farlo, vengono via via vengono revocati. Per quanto riguarda i terreni torneranno tutti nelle nostre disponibilità. Non è possibile infatti che dal loro affitto percepiamo poche briciole. Tenga conto che il podere di Enna non è il coso in queste condizioni». Non è un caso isolato, ne abbiano un’altro a Palermo diviso in lotti. A fine anno riscuotiamo poco meno di seimila euro. Una miseria».
CIFRE RIDICOLE PER I TERRENI, VALE ANCHE PER LE CASE?
«In alcuni casi sono adeguati a valori di mercato. In altri non credo proprio».
A COSA SI RIFERISCE?
«Noi abbiamo un palazzo intero a Palermo. Dovremmo riscuotere molto di più».
Gli immobili dell’Asp di Agrigento sono sparsi un pò in tutt’Italia. Dal Piemonte alla Liguria, dalla Toscana al Lazio. Tre appartamenti si trovano a Roma. Oltre trent’anni fa vennero affittati: uno al regista televisivo Michele Guardì, in via Cagliari, l’altro (in via Nomentana) a Maria Scicolone, sorella di Sofia Loren e madre di Alessandra Mussolini. La terza casa è occupata da una famiglia. «Nel caso di Roma posso dire che i canoni sono adeguati. Gli inquilini pagano il giusto. Nel caso della Scicolone devo parlare al passato, perché siamo riusciti a riavere l’immobile nelle nostre disponibilità».
«Io - replica Michele Guardì - ho chiesto che mi vendessero l’appartamento. La trattativa è da tempo in corso. Poi però l’Asp ha cambiato avvocato. Posso dire che pur di acquistare la casa sono disposto ad aggiungere altri dieci mila euro all’importo che stabilirà la stessa Asp. Più di così…».
di ALFONSO BUGEA
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