Tra le irregolarità, in un esposto della Guardia di finanza alla Corte dei conti, ci sarebbero: aumenti illeciti di stipendi, assunzioni senza autorizzazione o gare pubbliche e false attestazioni
CATANIA. Danni all'Erario per un totale di 70 milioni di euro e tredici persone segnalate alla magistratura contabile: è il bilancio di un'indagine amministrativa della guardia di finanza di Catania sul Consorzio di bonifica etneo, il cui rapporto è stato inviato alla Corte dei conti.
L'indagine delle Fiamme gialle, spiegato in una nota del comando provinciale, avrebbe permesso di «accertare la dolosa percezione di finanziamenti pubblici, nonché la distrazione di somme pubbliche a terzi». Secondo gli investigatori, «il danno erariale emergente è stato realizzato mediante l'inosservanza delle disposizioni di settore, determinato da una gestione arbitraria e clientelistica degli affari».
Tra le irregolarità, segnalate alla Corte dei conti dalla guardia di finanza di Catania, sono citate: illeciti aumenti di stipendi al personale; assunzioni senza la preventiva autorizzazione della Regione; assegnazione di lavori di progettazione affidata a consulenti esterni in assenza di gara a evidenza pubblica; concessione di finanziamenti con atti contenenti false attestazioni; elargizione di ingenti somme a consulenti esterni.
Tredici persone, 11 dirigenti consortili e due dirigenti ministeriali, sono stati segnalarti alla Corte dei conti per un complessivo danno erariale quantificato in circa 70 milioni di euro.
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