mercoledì 15 dicembre 2010

Ndrangheta, pm: 174 a giudizio. "Imprese Milano non denunciano"

La procura di Milano ha chiesto il processo con rito immediato per le 174 persone arrestate nell'ambito del filone milanese della cosiddetta operazione "Crimine" sulle infiltrazioni della 'ndrangheta condotta insieme alla procura di Reggio Calabria, che aveva portato in carcere nel luglio scorso oltre 300 persone fra Lombardia e Calabria.


Lo hanno riferito oggi i vertici delle procure di Milano e Reggio Calabria al termine di una riunione operativa cui hanno preso parte il procuratore capo e il pm milanese Edmondo Bruti Liberati e Ilda Boccassini, il procuratore capo e l'aggiunto reggino Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino e il capo della Direzione Distrettuale Antimafia calabrese Nicola Gratteri.


L'inchiesta, dicono gli inquirenti, ha portato alla luce la struttura verticistica e trans-regionale della malavita organizzata calabrese e i suoi tentativi di mettere le mani sugli appalti per l'Expo 2015.

Il processo con rito immediato prevede che si vada direttamente al dibattimento saltando l'udienza preliminare.

Nell'annunciare le richieste di rinvio a giudizio il pm Bccassini ha aggiunto che "a Milano nonostante l'operazione di luglio e gli interrogatori ad essa seguiti, durante i quali molti arrestati hanno ammesso i fatti, non risultano denunce di imprenditori".

"Non immaginiamo che i fenomeni di usura siano stati eliminati, ma non ci stanno pervenendo denunce - ha scandito il pm antimafia - E' un dato sintomatico di cui dobbiamo prendere atto".

"Non abbiamo dietro alla porta una serie di persone che chiedono di parlare con noi per denunciare usure, danneggiamenti, incendi, strane sparizioni nei cantieri, che pure sappiamo esistono, perché stiamo monitorando il territorio".
"In un momento di crisi che coinvolge le imprese, è molto più facile per la criminalità agganciare chi è in difficoltà", ha concluso la Boccassini.

Alla pm ha fatto eco il procuratore capo reggino Pignatone aggiungendo che "anche in Calabria sono pochissimi gli imprenditori che denunciano", precisando che per quel che riguarda il filone calabrese, gli inquirenti sono un po' "più indietro e nei prossimi mesi chiuderanno le indagini"

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