Coinvolto anche l'ex sindaco di Siderno, Figliomeni. Cinquantatre le ordinanze di custodia cautelare emesse
14/12/2010 Operazione di carabinieri e polizia questa mattina per l’esecuzione di 53 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca Commisso di Siderno, una delle più potenti della Calabria, accusati di associazione mafiosa. L’inchiesta, segue le indagini relative all’operazione “Crimine» condotta nel luglio scorso, ed ha permesso di delineare ulteriormente gli assetti e l’operatività dell’articolazione della cosca Commisso che ha la sua base operativa a Siderno, ma ramificazioni in altre regioni ed all’estero, in particolare in Canada.
Tra le persone fermate questa mattina c'è anche Alessandro Figliomeni, ex sindaco di Siderno, ex Forza Italia poi transitato nell’Mpa. Figliomeni è stato primo cittadino di Siderno fino allo scorso mese di marzo quando ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali nella lista «Autonomia e diritti con Loiero presidente» dopo avere aderito all’Mpa. In seguito alla decisione di candidarsi alle regionali di Alessandro Figliomeni, la maggioranza dei consiglieri comunali di Siderno si sono dimessi provocando lo scioglimento dell’Ente che è adesso gestito da un commissario prefettizio. Figliomeni è stato sottoposto a fermo dalla squadra mobile di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione ed è accusato di associazione mafiosa, il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Dda di Reggio Calabria. Inoltre, un fratello dell’ex sindaco Alessandro Figliomeni, era stato arrestato nel luglio scorso nell’ambito dell’operazione Crimine coordinata dalle Dda di Reggio Calabria e Milano contro le principali cosche calabresi. Antonio Figliomeni è accusato di associazione mafiosa in quanto ritenuto il capo della società di Siderno che avrebbe gestito, secondo i pm della Dda di Reggio Calabria, «con la qualità di capo e organizzatore, dirigendo e organizzando il sodalizio, assumendo le decisioni più rilevanti, impartendo le disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando ai riti di affiliazione curando i rapporti con le altri articolazioni dell’ associazione, dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio».
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