E' la quinta versione di Michele Misseri e in ore di interrogatori la nuova verità di «zio Michele» fornita ieri scaricherebbe sulla figlia Sabrina tutte le responsabilità dell'omicidio di Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto scorso e il cui corpo proprio zio Michele ha fatto ritrovare, sepolto in un pozzo in campagna. Misseri ha fatto ritrovare oggi la presunta arma de delitto: una cintura da pantaloni che i carabinieri hanno scoperto all'interno della sua autovettura, già sottosequestro. I Ris accompagnti dallo steso Misseri sono tornati oggi in casa per nuovi controlli, mentre continuano gli interrogatori di vicini ed amici, continua in sostanza l'opera investigativa. Per fugare ogni dubbio, ma anche per rendere chiari tanti dettagli, che ancora chiari non sonoSOPRALLUOGO RIS IN CASA MISSERI
Alcuni carabinieri del Ris sono entrati poco fa a casa Misseri probabilmente per effettuare un nuovo sopralluogo. Non si esclude che ciò possa essere messo in relazione alle dichiarazioni fatte ieri da Michele Misseri nel lungo interrogatorio durante il quale - secondo indiscrezioni – avrebbe indicato nella figlia Sabrina la responsabile dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi. Davanti all’abitazione – dalla quale sono tenuti a distanza i cronisti – ci sono il difensore di Michele, Daniele Galoppa, e la criminologa di parte, Roberta Bruzzone.
MICHELE MISSERI A SOPRALLUOGO A CASA SUA
Michele Misseri è stato condotto ad Avetrana e sta partecipando al sopralluogo in corso a casa sua.
Zio Michele è giunto a bordo di un’automobile fuoristrada di colore nero, scortata da un’altra vettura, che si è fermata sotto la villa.
FINITO IN CASA, SOPRALLUOGO CONTINUA IN CAMPAGNA
Il sopralluogo in casa Misseri dei Ris, alla presenza del capofamiglia, Michele, è durato circa una mezz'ora. Ora i Carabinieri l'hanno portato in campagna dove si effettuerà una nuova ricognizione dei luoghi in cui è stato occultato il cadavere di Sarah Scazzi e dove sono stati dati alle fiamme i suoi vestiti e gli effetti personali.
NUOVE ACCUSE MISSERI UTILIZZABILI IN TRIBUNALE RIESAME
Gli atti contenenti le dichiarazioni rese ieri in carcere da Michele Misseri, accusato dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, e i risultati degli accertamenti in corso in queste ore ad Avetrana a casa dell’uomo potranno essere depositati dalla Procura nell’udienza fissata per martedì 9 novembre dinanzi al tribunale del Riesame, che dovrà esaminare il ricorso presentato dai legali di Sabrina Misseri, figlia di Misseri, per far scarcerare la loro assistita.
E' quanto prevede l’articolo 309 del codice di procedura penale. Al comma 9 si recita testualmente che “entro dieci giorni dalla ricezione degli atti il tribunale, se non deve dichiarare l’inammissibilità della richiesta, annulla, riforma o conferma l’ordinanza oggetto del riesame decidendo anche sulla base degli elementi addotti dalle parti nel corso dell’udienza”.
Nell’interrogatorio di ieri Michele Misseri avrebbe addossato la responsabilità dell’omicidio della nipote alla figlia Sabrina, assumendosi solo la colpa di aver nascosto il cadavere in campagna.
SOPRALLUOGO AL POZZO CON ZIO MICHELE E RITORNO A CASA
Dopo circa un’ora di girovagare nella campagne di Avetrana, e dopo un sopralluogo in contrada Mosca dove si trova il pozzo in cui fu gettato il cadavere di Sarah Scazzi, Michele Misseri e gli inquirenti hanno fatto ritorno nella villa di via Deledda. Gli investigatori stanno vagliando, nei fatti, le dichiarazioni rese ieri da zio Michele il quale avrebbe raccontato che la nipotina 15enne è stata uccisa dalla figlia Sabrina con modalità e circostanze che non si sono ancora apprese. Lui, invece, si sarebbe occupato solo di nascondere il cadavere.
FINITO SOPRALLUOGO AD AVETRANA CON ZIO MICHELE
Poco dopo mezzogiorno è finito il sopralluogo in casa Misseri al quale ha partecipato, in due fasi, anche Michele, zio di Sarah Scazzi. Le vetture con il detenuto e gli inquirenti si sono allontanate da via Deledda.
FRANCESCO BRUNO: ULTIMA VERSIONE MISSERI LA PIU' CREDIBILE
L’ultima versione dei fatti resa da Michele Misseri sull’omicidio della nipote Sarah Scazzi ad Avetrana, che lo vede puntare il dito direttamente contro la figlia Sabrina, “è la più credibile. In realtà non abbiamo prove che spingono a preferire o a scegliere una versione piuttosto che un’altra, ma questa è certamente la più credibile rispetto alle altre". Lo sottolinea all’ADNKRONOS il criminologo Francesco Bruno, commentando gli ultimi sviluppi della vicenda.
"Quello che è certo - ha spiegato Bruno - è che si tratta di un delitto di famiglia che tradisce un odio familiare e al quale tutti hanno partecipato in un modo o nell’altro. Sono convinto che il delitto materiale potrebbe essere stato commesso da Sabrina, perchè il veleno, l’odio che nutriva potrebbe averla portata ad uccidere. Credo che il padre, Michele Misseri, sia stato il capro espiatorio dell’intera vicenda".
Secondo il criminologo "il piano per uccidere Sarah lo avrebbe escogitato Sabrina, ma fa acqua da tutte le parti. E' sicuramente una ragazza intelligente, ma con poca esperienza, non sa come vanno veramente le cose: probabilmente con una cultura prettamente televisiva”.
“Il padre - è la ricostruzione del criminologo - ha cercato di salvare tutti, è andato in carcere ma non è riuscito a non entrare in contraddizione ed il pentimento ed il rimorso per la tragedia lo ha portato sempre più ad avvicinarsi e a raccontare la verità, causando così la pronfonda opposizione da parte del resto della famiglia".
NON CAMBIANO ACCUSE PER I DUE INDAGATI
Anche dopo la nuova versione sull'omicidio della nipote Sarah Scazzi fornita ieri in carcere dallo zio reo confesso Michele Misseri, non cambia il quadro delle imputazioni sia a carico dell’uomo sia della figlia Sabrina, anche lei detenuta. Lo si è appreso da fonti giudiziarie. Per Michele Misseri restano le accuse di omicidio, occultamento di cadavere e vilipendio di cadavere, mentre a Sabrina vengono contestati i reati di sequestro di persona e concorso in omicidio.
Nelle dichiarazioni spontanee rese ieri in carcere, Michele Misseri ha addossato la responsabilità del delitto alla figlia Sabrina, assumendosi solo la colpa dell’occultamento del cadavere nelle campagne di Avetrana e ritrattando la parte riguardante il presunto stupro sul corpo della quindicenne.
LUOGO DELITTO RESTA GARAGE MISSERI
Nella ricostruzione dell’uccisione di Sarah Scazzi, avvenuta il 26 agosto scorso, non sarebbe in discussione il luogo dell’omicidio, che resterebbe il garage di casa Misseri. Lo si è appreso da fonti giudiziarie.
L'ipotesi che la quindicenne di Avetrana sia stata uccisa in casa non trova al momento alcuna conferma, anche se si attendono i risultati degli ulteriori accertamenti in corso in queste ore alla luce della nuova ricostruzione fatta dallo zio reo confesso, Michele Misseri, che ha indicato nella figlia Sabrina l'esecutrice materiale del delitto.
MICHELE MISSERI IN CASERMA CC A MANDURIA
Michele Misseri è stato condotto al comando Compagnia dei carabinieri di Manduria dove si sono trasferiti, da Avetrana, anche gli inquirenti. Nella caserma ci sono l’avvocato dello zio di Sarah, Daniele Galoppa, e il legale della figlia Sabrina, Vito Russo. Su quali attività investigative siano in corso non si sono appresi particolari.
MISSERI LASCIA LA CASERMA
Michele Misseri ha lasciato pochi minuti fa la caserma sede della Compagnia dei carabinieri di Manduria. Dalla caserma si è allontanato anche il suo difensore, avv.Daniele Galoppa. E' presumibile che in caserma siano state verbalizzate le acquisizioni investigative messe a punto stamane con i nuovi sopralluoghi cui ha partecipato l’indagato, verbalizzazioni che dovrebbero ora essersi concluse.
FORSE TROVATA L'ARMA DEL DELITTO
Una corda indicata da Michele Misseri come utilizzata nel corso dell'omicidio di Sarah è stata trovata stamattina dagli inquirenti all'interno dell'auto di Cosima, una opel Astra. Non si sa ancora con certezza se sia l'arma del delitto e ci si affida alle nuove dichiarazioni di Misseri. La corda verrà sottoposta ad esami da parte del Ris dei carabinieri per capire se possa essere stata usata nell’omicidio.
Misseri ha anche fatto recuperare una cintura da pantaloni che secondo lui avrebbe utlizzato Sabrina per strangolare la cuginetta.
Nel corso del sopralluogo fatto sempre oggi nella zona in cui era stato nascosto il corpo di Sarah Scazzi, Michele Misseri ha fatto ritrovare un mazzo di chiavi che corrisponderebbe a quello che la ragazzina aveva con sè il 26 agosto quando uscì da casa e poi venne uccisa. Le chiavi erano nascoste nella cavità di un albero d’ulivo nelle vicinanze del pozzo dove il corpo fu gettato ed è rimasto nascosto per 42 giorni.
CONTINUA A VIA DELEDDA IL «TURISMO DELL'ORRORE»
Via Grazia Deledda è praticamente deserta, all’esterno di casa Misseri vi sono solo pochi giornalisti e cineoperatori ma alcune persone si fermano davanti alla villetta e scattano immagini e si fotografano davanti al garage dove è stata uccisa Sarah Scazzi.
All’interno dell’abitazione, c'è Cosima Serrano, la moglie di Michele, che oggi – secondo quanto si è appreso – non è mai uscita di casa: dopo il sopralluogo di stamani degli inquirenti, le porte e le finestre della villetta sono rimaste sbarrate. In paese, nonostante siano tornati numerosi giornalisti i cittadini di Avetrana stanno guardando quasi con totale discrezione le novità del caso Scazzi.
Il sindaco, Mario De Marco, ha detto che «ormai Avetrana assiste a questa vicenda in maniera quasi distaccata, come se fossimo in un altro paese d’Italia. Stiamo insomma – ha concluso - tornando alla nostra normalità».
CARABINIERI A CASA MISSERI PER NOTIFICA
Quattro carabinieri del Comando provinciale di Taranto sono giunti poco fa nella casa di Michele Misseri ad Avetrana per notificare alla moglie Cosima Serrano, una serie di atti documentali relativi alle attività di sopralluogo compiute stamane nella casa di via Deledda, alla presenza di Michele che si trova in carcere dallo scorso 7 ottobre con l’accusa di aver ucciso nella cantina-garage della stessa abitazione la nipote 15enne Sarah Scazzi.
«Non si tratta di una informazione di garanzia», precisa una fonte investigativa. Misseri stamane è stato insieme agli inquirenti per due volte nella casa e per una volta in contrada Mosca nell’uliveto all’interno del quale si trova la cisterna interrata nella quale gettò il corpo della vittima. Qui ha anche mimato le modalità con le quali ha seppellito il corpo quel 26 agosto. Ieri Misseri ha detto agli inquirenti che lo interrogavano nel carcere di Taranto che a uccidere Sarah sarebbe stata la figlia Sabrina e che lui si sarebbe occupato solo dell’occultamento del cadavere.
CARABINIERI PRENDONO LE CINTURE DI MISSERI
I carabinieri, oltre che notificare gli atti delle indagini, stanno cercando in casa Misseri le cinture per pantaloni da uomo di Michele Misseri per accertare, come avrebbe riferito lui stesso ieri nell’interrogatorio in carcere, che l’arma usata per il delitto dalla figlia Sabrina sarebbe stata una cintura del padre. Una cintura era stata già trovata nel bagagliaio della Seat Marbella di Misseri, sotto sequestra e custodita nel cortile della caserma dei carabinieri di Manduria (Taranto).
A casa dei Misseri è arrivato, poco dopo i carabinieri, anche l'avvocato Vito Russo, difensore di Sabrina.
E ORA LA PAROLA PASSA A SABRINA
Tutti i risultati degli accertamenti in corso, e soprattutto i verbali delle dichiarazioni spontanee rese ieri da Michele Misseri, potranno essere depositati martedì prossimo, 9 novembre, sul tavolo dei giudici del tribunale del Riesame, chiamato a decidere sul ricorso dei difensori di Sabrina finalizzato a far scarcerare la ragazza. Sabrina dovrebbe essere presente in aula e non è escluso che possa chiedere di essere ascoltata dai giudici, ora che – con le ultime dichiarazioni del padre – la sua situazione processuale potrebbe diventare molto più pesante.
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