Carcere duro per Leonardo e Giovanni Vitale, di 24 e 28 anni. La proposta sarà fatta domani al ministero della Giustizia. I due eredi avrebbero assunto la guida del mandamento
PALERMO. La Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che ha coordinato l'inchiesta dei carabinieri che ha portato ieri all'arresto di 23 tra boss e loro affiliati di Partinico, chiederà, domani, al Ministero della giustizia l'applicazione del carcere duro per Leonardo e Giovanni Vitale, giovanissimi figli del capomafia detenuto Vito che, secondo gli inquirenti, avrebbero assunto la guida del mandamento.
Leonardo, 24 anni, al momento del blitz era già detenuto. Giovanni, 28 anni, già a due condanne definitive per associazione mafiosa, era stato scarcerato a marzo per espiazione della pena ed è tornato in cella ieri. Leonardo, insieme ad altri tre presunti esponenti della cosca, interrogato oggi dal gip, si è avvalso, come gli altri indagati, della facoltà di non rispondere. Gli altri arrestati verranno sentiti nei prossimi giorni.
L'indagine, che ha disarticolato la cosca dei Vitale, ha messo in luce 8 episodi di estorsioni nei confronti di 4 imprenditori della zona in alcuni casi costretti a rifornirsi di cemento da ditte vicino al clan, in altri, soggetti alla tradizionale "tassa" imposta da cosa nostra.
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