02/12/2010 Anche un colonnello dei carabinieri è tra le persone fermate su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Si tratta di Luigi Verde, di 57 anni, in servizio a Bolzano. Nell’abitazione a Bolzano del colonnello Verde sono state trovate, secondo quanto hanno riferito investigatori e inquirenti, armi da guerra ed esplosivo. L’ufficiale, secondo quanto è emerso dalle indagini, avrebbe svolto un ruolo, in particolare, nei trasporti di droga. L’organizzazione criminale faceva capo alle cosche Muto e Chirillo della 'ndrangheta ed aveva la sua base operativa a Cetraro (Cosenza), il paese della costa tirrenica base operativa di Muto, definito «il re del pesce».
L’accusa nei confronti del militare arriva dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catanzaro, diretta dal procuratore Lombardo. E si tratta di una accusa pesante quella che ha spinto la Dda a chiedere la misura cautelare a carico dell’ufficiale.
Il colonnello Verde, in servizio alla sede regionale per l’Alto Adige di Bolzano, sarebbe coinvolto nelle attività illecite condotte dalle cosche di ‘Ndrangheta del Cosentino. L’ombra delle cosche si sarebbe allungata anche sull’Alto Adige. L'operazione scattata nella notte e ripresa questa mattina ha portato al fermo di circa 80 persone, tra Cetraro, San Marco Argentano, Paterno nonchè in altre zone italiane e del Cosentino.
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