ROMA
Orgoglio per l’operato delle Forze Armate. Questo il sentimento espresso dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. All’Altare della Patria per le celebrazioni della giornata delle Forze Armate c'è stato un intenso scambio di battute tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. I due ex-alleati nel Pdl hanno chiacchierato a lungo con toni parsi amichevoli, mentre attendevano l’arrivo del capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Inizialmente il Premier sembrava non volesse salutare Fini rimanendo in disparte, fino a quando non si è avvicinato a lui e lo ha salutato con una stretta di mano ed un «ciao», ricambiato con cortesia dalla terza carica dello Stato. A quel punto i due - al centro tra il presidente del Senato, Renato Schifani, il presidente della Corte Costituzionale, Raffaele Amirante - hanno iniziato a parlare, con il Cavaliere che si rivolgeva a Fini in quello che sembrava uno sfogo.
Ed ecco le parole di Napolitano. «Nella ricorrenza del 4 novembre che quest’anno, nel quadro delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, assume significato ancor più profondo, rendiamo onore ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri e ai finanzieri che operano nelle aree di crisi con perizia, abnegazione ed entusiasmo. Riconosciamone l’impegno e la professionalità e ringraziamoli per i progressi che ci hanno permesso di compiere verso un mondo più stabile, pacifico e sicuro. Siamo orgogliosi di quanto essi fanno ogni giorno, in nome del nostro paese e della comunità internazionale».
«Il 4 novembre di 92 anni fa aveva termine il primo conflitto mondiale - prosegue il Presidente della Repubblica - e si completava il grande disegno dell’Italia unita. Oggi, all’Altare della Patria, a nome di tutti gli italiani, rendo il mio deferente omaggio a tutti coloro che sono caduti per costruire un’Italia libera, democratica e prospera. In quel momento di commosso raccoglimento, il mio pensiero va in particolare ai tanti giovani che, anche recentemente, hanno perso la vita mentre assolvevano il proprio compito nelle missioni di pace».
«Il loro ricordo così vivo e doloroso in tutti noi ci deve indurre non a desistere ma a persistere nel nostro impegno, a moltiplicare gli sforzi, anche - esorta Napolitano - per onorare la memoria di quei ragazzi e dare il significato più alto al loro sacrificio, che altrimenti sarebbe stato vano».
All’altare della patria Napolitano ha reso omaggio al milite ignoto. La deposizione della corona di alloro da parte del capo dello Stato, è la prima cerimonia ufficiale delle celebrazioni della Giornata della forze armate. Il volo delle Frecce Tricolori e le note del "Silenzio" hanno concluso la cerimonia.
Giorgio Napolitano ha poi espresso altre considerazioni in un messaggio inviato alle forze armate in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. Nel contesto delle operazioni internazionali sottolinea che va garantita sia la sicurezza dei militari impegnati sia quella delle popolazioni civili. Napolitano richiama anzitutto la necessità dell’impegno internazionale per l’Italia: «Nell’attuale periodo storico di profondi mutamenti e drammatiche trasformazioni che mettono in pericolo i valori fondanti della nostra società e il nostro stesso benessere economico e sociale, nessun paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza della comunità internazionale».
«Le Nazioni Unite, l’Alleanza Atlantica, l’Unione Europea - sottolinea Napolitano - sono interpreti e strumenti operativi di questo dovere condiviso. Ed è nel quadro dei dispositivi di intervento messi in campo da queste istituzioni e sulla base di decisioni consensuali assunte nell’ambito dei loro organi collegiali di governo che le Forze Armate italiane operano insieme a quelle di moltissimi altri Stati sovrani, nel pieno rispetto dei principi sanciti dall’articolo 11 della nostra Costituzione».
« È perciò dovere delle autorità politiche e militari preposte - rimarca il Presidente della Repubblica - continuare ad aggiornare e migliorare strategie, strutture e capacità operative delle Forze Armate, per rendere più efficace il contrasto delle minacce da fronteggiare, garantendo nel contempo la massima protezione ai contingenti impiegati e alle popolazioni civili coinvolte». «Ma è anche dovere di tutte le istituzioni e di ogni cittadino sostenere - prosegue Napolitano - in Italia e nel contesto sinergico delle organizzazioni internazionali, a partire dall’Unione Europea, questo primario impegno democraticamente condiviso su scala globale».
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