lunedì 14 marzo 2011

'Ndrangheta a Milano, 35 arresti

Operazione coordinata dal pm Ilda Boccassini: i boss avevano a disposizione uffici negli ospedali e partecipavano a cocktail elettorali. Uno di loro era in contatto con Lele Mora



MILANO
La 'ndrangheta inLombardia, anzi a Milano, la faceva da padrona: i boss usavano per riunirsi comodi uffici nientemeno che negli ospedali - preventivamente "bonificati" dal rischio di microspie. E i boss partecipavano a incontri elettorali. >Non basta. Uno dei boss aveva contatti con Lelel Mora. Sono dettagli emersi in un'inchiesta che ha condotto in carcere 35 persone. Hanno indagato il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano e i Carabinieri del Ros, in collaborazione con la Polizia locale.

Gli arrestati sono indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, minacce, smaltimento illecito di rifiuti e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra loro ci sono personaggi di primo piano delle cosche reggine e platiote, tra cui il 59enne boss Giuseppe "Pepè" Flachi e suo figlio Davide, nonché diversi personaggi legati al clan Barbaro, tutti da anni residenti nel capoluogo lombardo. Il boss Davide Flachi, figlio di Giuseppe, partecipava a cocktail elettorali organizzati da Massimiliano Bonocore (Pdl) in occasione delle elezioni amministrative.

Non ci sono prove di promesse di appoggi a candidati, nessun politico è indagato per voto di scambio. Massimiliano Bonocore è figlio di Luciano Bonocore, storico esponente della destra milanese, cofondatore del Pdl.

Il boss Paolo Martino avrebbe avuto contatti con l’imprenditore dei vip Lele Mora. Nel provvedimento ci sono anche alcune telefonate tra l’avvocato Luca Giuliante, legale di Mora, in relazione ad un gara d’appalto nel settore edilizio in cui è coinvolta la famiglia Mucciola. I contatti tra Paolo Martino e Lele Mora emergono nell’ordinanza del Gip dove viene riportata una annotazione dei carabinieri del Ros nella quale vengono messi in luce i rapporti tra il boss e una serie di personaggi del settore dello spettacolo dei locali notturni, tra cui il tronista Costantino Vitaliano e il padrone dell’Hollywood. Riguardo all’avvocato Giuliante le telefonate invece sono riportate nell’ordinanza. I due, Mora e Giuliante, a quanto risulta non sono indagati.

I boss della 'ndrangheta si riunivano negli uffici amministrativi degli ospedali Niguarda e Galeazzi di Milano. Le indagini hanno portato alle luce l'uso a dir poco disinvolto degli uffici delle due aziende ospedaliere milanese da parte di Giuseppe Flachi e Paolo Martino. I due boss della 'ndrangheta si incontravano e organizzavano riunioni in uffici messi loro a disposizione da due funzionari pubblici definiti dagli inquirenti ''di alto livello'' anche se non iscritti nel registro degli indagati, almeno per il momento. Al figlio di Flachi toccava il compito di 'bonificare' gli uffici dei due ospedali prima di ogni riunione del padre.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip Giuseppe Gennari su richiesta della Dda milanese. L’operazione è stata coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, insieme ai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto. Le indagini hanno permesso anche di ottenere il sequestro di beni per un valore di oltre due milioni di euro.

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