giovedì 3 marzo 2011

I funerali del capitano Ranzani La Russa: Afghanistan, rischi aumentati

A rendere omaggio al militare anche Napolitano e Berlusconi

La salma è giunta ieri a Ciampino


ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è giunto nella basilica di Santa Maria degli Angeli, quando la cerimonia funebre per l'alpino Massimo Ranzani, ucciso nel corso della missione internazionale di pace in Afghanistan, era già iniziata.


Il premier ha fatto il suo ingresso al momento della recita del Salmo, quando le altre cariche istituzionali, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti dei due rami del Parlamento Renato Schifani e Gianfranco Fini, il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, occupavano già la prima fila a sinistra riservata ai rappresentanti delle istituzioni, mentre i famigliari del militare che ha perso la vita siedono in prima fila nel settore destro della navata centrale.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è avvicinato al banco dove sono seduti i parenti del capitano Massimo Ranzani al momento dello scambio del segno della pace durante la messa. Ha stretto la mano al padre e alla madre dell'ufficiale ucciso in Afghanistan ed è tornato al suo posto. La salma di Ranzani è giunta a Ciampino ieri.



Per i militari del contingente italiano in Afghanistan «è aumentato il rischio» e la «frequenza degli attacchi». Ma «questo dato doloroso era prevedibile e inevitabile». Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nell'informativa in Aula al Senato sulla morte del capitano Massimo Ranzani in Afghanistan. L'aumento del rischio, ha spiegato il ministro, è legato «all'aumento dei militari e alla presenza nel territorio», tutti elementi che «portano a un aumento della pericolosità della missione». Ma quello della sicurezza, ha rimarcato La Russa, «è una questione che non va commisurata a esigenze di bilancio. In questo siamo tutti d'accordo, anche il ministro dell'Economia». Tuttavia, «non possiamo mai considerarci soddisfatti della msicirezza raggiunta e dobbiamo sempre continuare ad operare per aumentarla, pur essendo consapevoli che la protezione totale non esiste». In chiusura del suo intervento a Palazzo Madama, che ha ricalcato a grandi linee quello di stamane alla Camera, La Russa ha espresso «ammirata partecipazione alla scelta di vita» del capitano Ranzani, «che da giovane ha fatto il boy scout, un modo per aiutare i più deboli». Si è messo al servizio degli altri come poi ha fatto da adulto, lavorando per la pace e servendo il paese in armi.

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