mercoledì 14 marzo 2012

Sigilli alla casa dove si nascose Zagaria

Citofono collegato alle case degli affiliati per evitare intercettazioni



SAN MARCELLINO - La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato, in via preventiva, un'abitazione di proprietà di Giovanni Garofalo, ritenuto uno dei fiancheggiatori del boss del Casalesi Michele Zagaria. Qualche settimana prima della cattura dell'ex primula rossa dei Casalesi, avvenuta lo scorso 7 dicembre, le forze dell'ordine scoprirono nell'abitazione di Garofalo - attualmente detenuto - un bunker dove Zagaria si sarebbe nascosto durante la sua latitanza.

Una discreta somma di denaro, circa 1750 euro, e un citofono collegato a una estesa rete di comunicazione - con la quale era possibile mettersi in contatto con altre abitazioni distanti svariate centinaia di metri - sono stati scoperti dal Gico della GdF nell'abitazione sequestrata nel corso di un blitz a San Marcellino, comune confinante con Casapesenna.

La somma di denaro è stata sequestrata. La rete copre una vasta area e consente di mettersi in contatto con altre abitazioni della zona, distanti anche 800 metri. Il blitz della GdF è stato coordinato da Catello Maresca, pm della Dda di Napoli. «Non mi sento di affermare che l'esistenza di questo così esteso sistema di comunicazione fosse noto alle amministrazioni comunali di Casapesenna e San Marcellino», ha sottolineato il pm antimafia. La rete di citofoni, infatti, oltre che coprire l'area di Casapesenna ha ramificazioni anche nel vicino comune di San Marcellino.

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