venerdì 16 marzo 2012

Nel Casertano evase tasse per 200 milioni Controllati 10 studi medici: nessuno in regola

Rapporto della Guardia di Finanza per il 2011 sulle attività compiute in provincia di Caserta

CASERTA - Oltre duecento milioni di euro di reddito sottratto alla tassazione, 36 milioni di Iva evasa con 231 persone denunciate per reati fiscali. Sono solo alcune delle cifre contenute nel rapporto della Guardia di Finanza per il 2011 sulle attività compiute in provincia di Caserta.

Un'attività effettuata nei diversi settori fallimentare, societario, fiscale, amministrativo pubblico e privato, penale e della tutela del risparmio a sostegno della libera concorrenza e delle libere regole di mercato. Sul fronte dell'evasione fiscale sono state realizzate 676 attività ispettive, tra verifiche e controlli, nei confronti di altrettanti soggetti economici che hanno portato all'individuazione complessivamente di 220 milioni di euro di reddito imponibile mai dichiarato; i responsabili sono stati segnalati all'Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme. Degli oltre duecento denunciati per reati come la falsa fatturazione, la frode fiscale o la mancata dichiarazione dei redditi, cinque sono stati arrestati; in 94 erano completamente sconosciuti al Fisco.

Scontrini e fatture. Dal rapporto della Guardia di Finanza di Caserta sulle attività di controllo effettuate nel 2011 i dati più rilevanti sulle riscossioni tributarie emergono sono dai controlli sull'emissione di scontrini e fatture. Emblematico quello relativo agli studi medici: su dieci controlli, nessuno era in regola con l'emissione della fattura. Inoltre, sono stati cinquemila gli accertamenti effettuati presso attività commerciali e aziende o soggetti fornitori di servizi con irregolarità riscontrate pari a quasi l'80%. Complessivamente sono 3360 le violazioni emerse. Un trend confermato anche dai controlli effettuati a fine febbraio presso negozi e professionisti del capoluogo. Per assicurare la riuscita della riscossione la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), attraverso la Gdf, ha disposto complessivamente il sequestro per equivalente per reati tributari di oltre 4 milioni di euro. Le attività presso le società sono state compiute con la collaborazione di funzionari di Equitalia Polis Spa, agente per la riscossione: in tutto sono stati recuperati oltre 20 milioni di euro da 13 società.

L'attività antimafia condotta dalla Guardia di Finanza nel 2011, sotto la guida della DDA di Napoli, ha permesso di eseguire oltre 600 accertamenti patrimoniali nei confronti di altrettanti soggetti sospettati di appartenere ai clan e verso i loro familiari portando al sequestro di beni mobili e immobili per un valore di oltre 110 milioni di euro. Trentadue i soggetti arrestati. La connessa attività diretta a contrastare la diffusione dei videogiochi illegali, in particolare i videopoker, la cui distribuzione sul territorio è gestita in parte dalla criminalità organizzata, ha permesso di sequestrare oltre 580 apparecchi elettronici (più del doppio rispetto al 2010) e di denunciare 60 soggetti. Offensiva analoga è stata condotta nei confronti del crescente fenomeno delle scommesse clandestine con il sequestro di oltre 30 postazioni informatiche e la denuncia di 20 responsabili. Sono stati applicati appositi moduli ispettivi immaginati per il contrasto all'evasione fiscale indiretta.

Sul fronte della lotta alla contraffazione dei marchi - secondo quanto emerge dal rapporto 2011 sulle attività di controllo della Guardia di Finanza di Caserta - durante i 190 interventi eseguiti i finanzieri guidati dal colonnello Vincenzo Amendola hanno sequestrato 381mila articoli e più di 13mila supporti magnetici tra dvd e cd. Tre i laboratori clandestini scoperti con 140 persone denunciate. Nel corso dei blitz sono stati scoperti molti lavoratori in nero.

Proprio l'offensiva al lavoro irregolare ha prodotto risultati di rilievo, specie nei settore manifatturiero e dell'edilizia: con l'ausilio della Direzione provinciale del Lavoro e della prefettura di Caserta, sono stati 177 i dipendenti in nero o irregolari, in quanto privi di copertura sanitaria, sociale e previdenziale, sorpresi sul luogo di lavoro. Complessivamente tra elementi positivi di reddito non dichiarati e mancato versamento degli oneri sociali, il danno diretto accertato all'erario è pari a oltre 2,5 milioni di euro a cui vanno aggiunti i costi indiretti nel caso di incidenti sul lavoro o comunque di future erogazioni di prestazioni sociali obbligatorie.

Sul fronte dell'inquinamento ambientale sono state sequestrate 22 discariche di rifiuti di ogni genere anche pericolosi per oltre 2 tonnellate. Sono state denunciate 46 persone, di cui una è stata tratta in arresto perchè sorpresa a scaricare nel fiume Volturno residui di lavorazione sottoforma di liquame. È stato inoltre sottoscritto il Protocollo Organizzativo per la Salvaguardia Ambientale che ha portato nella giornata di ieri al sequestro da parte dei finanzieri di tre aree pubbliche ridotte di discariche a cielo aperto, in particolare a Castelvolturno, dove sono stati apposti i sigilli all'ex sito della Sogeri, una sversatoio legale chiuso e mai sotto a vera bonifica, dove il percolato continua ad essere prodotto dai rifiuti e ad arrivare, in assenza di efficienti vasche di contenimento, nel fiume Agnena e quindi in mare.

Per quanto attiene, invece, i reati connessi alla detenzione, al traffico e allo spaccio della droga sono oltre 14 i chili di sostanze stupefacenti sequestrate tra eroina, cocaina, marijuana e hashish, con 23 persone arrestate e 45 denunciate. Controlli sono stati eseguiti dalle Fiamme Gialle nei luoghi della cosiddetta movida serale e nei pressi delle scuole anche con l'ausilio delle unità cinofile. Sono state inoltre sequestrate circa 10 tonnellate di tabacchi lavorati e sono stati segnati alla magistratura 121 persone; di queste 9 sono state tratte arresto. Il costante controllo del territorio assicurato da circa 3000 pattuglie (500 gli interventi di emergenza effettuati) impegnate ha permesso di pervenire al sequestro di un'area industriale dismessa originariamente utilizzata per la produzione di materiale esplosivo al cui interno sono stati abbandonati 6 quintali di fosforo rosso altamente infiammabile, 10 kg di acido acetico nonchè 874 bombe a mano d'addestramento in parte esplose e 970 cartucce da guerra. In coincidenza della fine dell'anno sono stati sequestrati 150mila fuochi artificiali per circa 8 tonnellate di materiale esplodente ed è stata localizzata e neutralizzata una fabbrica di botti illegali all'interno di un condominio. Undici le persone denunciate alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, di cui una tratta in arresto in flagranza di reato.

La Guardia di Finanza ha poi concorso con i Carabinieri e la Polizia di Stato ad assicurare, nell'area agro-aversana e in particolare nei Comuni di Lusciano, San Marcellino Parete e Trentola, la continua presenza sul territorio di equipaggi dei baschi verdi unitamente alle unità operative del 7 Reggimento Alpini Belluno e 21 Reggimento Alpini Trieste.

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