martedì 13 marzo 2012

False fatture, sequestrati beni per 1,5 milioni di euro

Un maxi sequestro preventivo, per equivalente pari a circa 1,5 milioni di euro, è stato messo a segno dalla Finanza ai danni dell'amministratore e del socio di una società con sede prima a Davoli e poi a Panama
Gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo «per equivalente» per oltre 1,5 milioni di euro nei confronti dell’amministratore e del socio di un’impresa attiva nella commercializzazione di prodotti per l’edilizia, accusati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e fraudolenta e infedele dichiarazione dei redditi. Dalle indagini, dirette dal sostituto procuratore Gerardo Dominijanni, secondo quanto reso noto, è emerso che l'azienda aveva utilizzato nella propria contabilità, per gli anni d’imposta 2005 e 2007, fatture false prodotte da un’impresa – dapprima con sede a Davoli (Cz) e, successivamente, a Panama – per prestazioni in realtà mai realizzate. L'analisi della contabilità della società sottoposta a controllo ha permesso di acclarare come le somme di denaro apparentemente erogate all’impresa di Davoli per il pagamento delle fittizie transazioni commerciali fossero di fatto rientrate nelle casse della società acquirente, i cui soci, contabilizzando le false fatture, hanno aumentato fittiziamente i costi dell’impresa, riducendo il risultato di esercizio, con conseguente contrazione dell’utile riportato nella dichiarazione dei redditi dei soci. Tra i beni sequestrati, unità immobiliari riconducibili ai soggetti coinvolti in diverse località della provincia catanzarese. Sono in corso indagini finalizzate, tra l’altro, a chiarire la posizione della società che ha trasferito la propria sede in territorio estero.

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