martedì 27 marzo 2012

Squinzano, maestra d’asilo accusata di violenza sessuale

SQUINZANO - Bambini di appena quattro anni costretti a spogliarsi per poi essere toccati nelle parti intime. C'è anche la pesantissima accusa di violenza sessuale a carico della ex maestra dell'asilo di Squinzano, accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni piccoli allievi. Si aggrava, quindi, il quadro investigativo nei confronti dell'insegnante, che dal dicembre scorso ha abbandonato la cattedra per poi essere definitivamente allontanata dalla scuola. Accuse gravissime, la cui fondatezza dovrà essere valutata sulla scorta di ulteriori accertamenti. Per questo il pubblico ministero Carmen Ruggiero, titolare del fascicolo, ha deciso di avanzare la richiesta di incidente probatorio per raccogliere le testimonianze di undici piccoli allievi della scuola materna di via tagliamento. Bambini piccoli, piccolissimi, di età compresa fra i sei ed i tre anni, i cui racconti saranno fondamentali per comprendere cosa sia realmente accaduto in classe e quali siano gli atteggiamenti avuti dalla mestra.

Il pm ha dunque chiesto che venga disposta una perizia psicologica sull'attendibilità dei bambini e sulla loro capacità a testimoniare, alla luce delle tenera età. Saranno ascoltati dai giudici non sono i piccoli allievi della scuola materna di Squinzano, ma anche quelli dell'asilo di Veglie, dove la maestra aveva insegnato fino al 31 gennaio 2011, per poi essere trasferita nella sede di via tagliamento.

Già lo scorso anno, infatti, i genitori dei bambini che frequentavano la scuola di Veglie si erano lamentati con il preside per i metodi educativi troppo rigidi dell'insegnante.

Fra gli addebiti della Procura, l'aver percosso e strattonato un bambino procurandogli una ferita alla fronte, l’aver negato l'acqua come punizione, e frasi del tipo: «Speriamo che vi viene la febbre così rimanete tutti a casa».

Arrivata a Squinzano, però, la maestra avrebbe continuato ad assumere atteggiamenti poco consoni al suo ruolo. È qui che secondo l’Accusa sarebbero stati posti in essere anche abusi di tipo sessuale. Nel novembre scorso, alcuni genitori si rivolsero alla caserma dei carabinieri, spiegando che i propri figli tornavano a casa con strane ecchimosi sul corpo: sul viso, oppure sul sedere. «È stata la maestra», avrebbe risposto uno dei bambini. I piccoli, poi, avrebbero anche fatto vedere a mamma e papà in cosa consisteva il gioco della «punturina»: i piccoli sarebbero stati legati al collo con un nastro, assumendo la posizione di un cane, per poi essere presi a calci. Nelle mani dei carabinieri, infine, anche la denuncia dei genitori di un bambino che sarebbe stato colpito con un calcio nei testicoli, così come accertato dai medici del pronto soccorso.

Accuse, dunque, gravissime, se dovessero essere confermate. Intanto, dopo l’avvio dell’inchiesta, il provveditorato ha sospeso l’insegnante dall’insegnamento. Una decisione presa sulla scorta del verdetto della commissione medica, che l’ha dichiarata inidonea.

Ora si attende che il gip valuti la richiesta della Procura, ed eventualmente fissi la data per l’affidamento dell’incarico.

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