mercoledì 7 marzo 2012

Gli interessi della 'ndrangheta a Savona, arresti e sequestri

Operazione antiriciclaggio della Polizia con tre persone in manette, tra i quali l'imprenditore Antonio Fameli. Bloccati beni per circa 10 milioni di euro. Coinvolti anche un notaio e un direttore delle Poste
 
La Polizia di Stato di Savona ha arrestato tre persone per i reati di intermediazione finanziaria non autorizzata, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. I provvedimenti restrittivi, eseguiti da personale delle Squadre Mobili di Savona e Genova, sono stati emessi dall’Autorità Giudiziaria in seguito alle indagini svolte nei confronti di un imprenditore di origine calabrese, destinatario di uno dei provvedimenti, residente a Loano nel savonese ed inserito negli ambienti della 'ndrangheta.

L'operazione ha portato in carcere l’imprenditore calabrese Antonio Fameli, già coinvolto in inchieste antimafia. Nei guai sono finite anche altre persone strettamente collegate al noto personaggio da anni residente a Loano: si tratta della sua convivente Clara Maggino (ai domiciliari), e del commercialista dell’imprenditore, Carlo Ciccione. Una quarta ordinanza, non eseguita, riguarda il figlio di Fameli, Serafino, attualmente all’estero. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, falso, trasferimento fraudolento di valori e reati in materia tributaria. A coordinare le indagini della squadra mobile è stato il sostituto procuratore della Repubblica Danilo Ceccarelli. A firmare le ordinanze il gip Donatella Aschero. Complessivamente sono sedici le persone indagate, comprese quelle arrestate. Due le misure interdittive che riguardano un notaio e un direttore di un ufficio postale del Ponente, mentre per altre due è stato imposto l’obbligo di dimora.

Nei confronti dell’imprenditore, proprietario di un ingente patrimonio immobiliare con interessi nel settore edilizio e nell’attività finanziaria, sono stati raccolti significativi elementi di responsabilità in ordine alla sistematica elusione delle normative in materia di antiriciclaggio, finalizzata al reimpiego dei proventi in attività immobiliari in Sud America.

È stato eseguito anche un sequestro patrimoniale di 44 unità immobiliari, situate nei comuni savonesi di Loano, Boissano e Borghetto Santo Spirito e di numerose quote di partecipazione azionaria in società italiane ed estere, tutte riconducibili, a vario titolo, all’imprenditore e a soggetti prestanome, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. Nell’ambito della stessa operazione, sono state eseguite anche le misure interdittive della sospensione dall’esercizio dell’attività notarile e di quella di intermediario finanziario nei confronti di persone che operano in provincia di Savona e che hanno, in qualche modo, agevolato l’attività illecita dell’imprenditore.

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