L'operazione condotta dalla Polizia di Stato di Crotone, con le Squadre Mobili di Cuneo e Verona, dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria e del Reparto Volo di Reggio Calabria
21/01/2011 Vasta operazione antimafia denominata «Hydra», della polizia nel Crotonese, per l'esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di dodici pregiudicati, appartenenti cosca dei Vrenna – Ciampà- Bonaventura.
Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, armi, estorsione, atti intimidatori e danneggiamenti nei confronti di imprenditori e familiari di collaboratori di giustizia, nonchè traffico di stupefacenti.
L’operazione ha consentito di disarticolare il cartello criminale egemone nella città di Crotone, con l'arresto delle nuove leve della cosca che gestivano tutte le attività illecite nella città,visto che i 'capì sono in carcere. Dalle indagini è emerso che le famiglie storiche di Crotone dei Vrenna- Ciampà-Bonaventura, dopo i numerosi arresti subiti con le operazioni «Eracles» e «Perseus», hanno deciso di costituire un nuovo gruppo criminale, costituito dagli uomini più fidati e fedeli. La cosca era dedita ad un fiorente traffico di droga, in particolare cocaina, che reperiva attraverso canali preferenziali nella provincia di Reggio Calabria. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati diversi chilogrammi di sostanze stupefacenti e sono state individuate le rotte del traffico tra Crotone, Bologna e Reggio Calabria.
L'ATTENTATO AL PM BRUNI
Stavano progettando un attentato ai danni del pm della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni, i presunti affiliati alle cosche Vrenna-Ciampà-Bonaventura di Crotone, sottoposti a fermo stamani dalla polizia. È quanto si è appreso in ambienti investigativi. Il gruppo, secondo quanto emerso dalle indagini, stava pedinandoo il magistrato nonostante la scorta e stava anche raccogliendo fondi destinati, presumibilmente, al pagamento di un killer proveniente da fuori la Calabria.
Bruni, fino all’ottobre scorso, era in servizio alla Procura di Crotone e già allora era applicato alla Dda di Catanzaro. Il magistrato ha coordinato numerose inchieste contro le cosche del crotonese. Non è la prima volta che Bruni finisce nel mirino della 'ndrangheta. Altri progetti di attentati ai suoi danni sono stati scoperti nel 2006 e nel 2008. Nel primo caso furono trovati dei mezzi rubati che secondo alcuni collaboratori dovevano servire ad un commando incaricato di uccidere il magistrato. Nel 2008, invece, la polizia trovò due ordigni che, secondo l’ipotesi investigativa, dovevano servire per un attentato contro Bruni.
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