Le accuse nei confronti di Alfonso Chiacchio sono favoreggiamento e rivelazione di segreti delle indagini, con l’aggravante di agevolazione di Cosa nostra. A parlare del militare Manuel Pasta e Salvatore Giordano
PALERMO. Favoreggiamento e rivelazione di segreti delle indagini, con l’aggravante di agevolazione di Cosa nostra. Sono queste le accuse che pendono sulla testa di Alfonso Chiacchio, finanziere tirato in ballo dai pentiti Manuel Pasta e Salvatore Giordano – come riportato nelle pagine del Giornale di Sicilia in edicola oggi.
Insieme, il capomafia dello Zen e l’agente avrebbero messo su un traffico di droga, ma anche truffe con falsi incidenti e capi contraffatti. Almeno secondo Pasta. L’altro collaboratore di giustizia, invece, ha negato fino ad ora di avere fatto affari poco chiari con Chiacchio: “Mi ha dato lui il dvd con le riprese del matrimonio di Claudio Lo Piccolo – ha però detto -, il figlio di don Totuccio, fratello di Sandro e Calogero”.
Gli inquirenti, inoltre, dovranno accertare le attività economiche della famiglia Chiacchio. Sempre secondo Manuel Pasta, infatti, il finanziere ex uomo di scorta di un magistrato è stato visto dal pentito girare in Porche allo Zen: un tenore di vita alto per lo stipendio normale di un agente delle forze dell’ordine.
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