giovedì 27 gennaio 2011

MEMO PER FINI: DIMISSIONI

Roma - Si avvicina la resa dei conti per il presidente della Camera. L'affaire Montecarlo scalda da subito il clima in Aula, prima ancora che il ministro degli Esteri Franco Frattini prenda la parola sulle carte giunte alla Farnesina da Santa Lucia sulla casa donata venduta da An. In ballo c'è la verità su un caso che si strascina da circa sei mesi e anche qualcosa di più: la poltrona più alta di Montecitorio. Fini, in un videomessaggio diffuso il 25 settembre scorso, aveva assicurato che se fosse stato accertato che la casa di Boulevard Princesse Charlotte è di Giancarlo Tulliani, si sarebbe dimesso. Guardate il video.


Frattini: "I documenti sono autentici" Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenendo in Aula al Senato ha spiegato che il primo ministro di Santa Lucia conferma l’autenticità del documento pubblicato dai giornali circa la proprietà della casa di Montecarlo intestata ad una società off-shore che fa riferimento a Gianfranco Tulliani, cognato del presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Qualche settimana fa ho ricevuto la risposta dal primo ministro di Santa Lucia - ha detto Frattini - il quale, allegando il documento, me ne ha certificato l’autenticità e l’autenticità dei dati contenuti, sia la lettera, sia il documento allegato sono stati da me inviati per delle valutazioni alla procura della Repubblivca di Roma dove c’è ancora un fascicolo aperto" sulla vicenda. Frattini, dunque, non ha rivelato i contenuti della documentazione ora sottoposta a segreto istruttorio, essendo stata acquisita dalla Procura.

"Nessuna rogatoria, un chiarimento" Nessuna rogatoria, ma "un chiarimento puro e semplice". Il ministro degli Esteri Franco Frattini spiega così, in Aula al Senato, il motivo della sua richiesta al governo di Santa Lucia dei documenti relativi alla casa ex An di Montecarlo. Frattini cita, in particolare, la "polemica che investì una presunta manipolazione" della lettera del ministro della Giustizia di Santa Lucia sul coinvolgimento di Giancarlo Tulliani - cognato del presidente della Camera Fini - nella società offshore proprietaria dell’immobile. "Vi fu una polemica che investì anche una presunta manipolazione del documento e quindi la sua autenticità - ricorda il titolare della Farnesina - e da alcuni organi di stampa si era indicato anche un presunto ruolo di organi dello stato in tali attività». "Ecco la ragione per cui a suo tempo - dice Frattini - ritenni di chiedere non ovviamente una rogatoria, ma un chiarimento puro e semplice alle autorità di Santa Lucia circa la genesi e l’autenticità del predetto documento replicato da organi di informazione in Italia e non solo in Italia, onde fugare dubbi, indiscrezioni, retroscena. Alcune settimane fa - spiega il ministro - ho ricevuto una risposta dal primo ministro di Santa Lucia"

La difesa delle opposizioni Le opposizioni sono partite da subito lancia in resta contro la singolarità di un dibattito deciso a 24 ore dal deposito di una interrogazione Pdl su carte che non si sa perchè spedite alla Farnesina, alla presenza stesa del ministro che abitualmente non partecipa alle risposte a gli atti ispettivi.

Rutelli abbandona l'Aula A parlare per primo è il leader Api Francesco Rutelli, anunciando la sua uscita dall’Aula del Senato prima che il ministro degli Esteri Franco Frattini prenda la parola Al ministro Frattini, Rutelli rivolge "un invito perché si curi molto attentamente su ciò di cui prende la parola". Mentre al presidente Renato Schifani, assente per motivi istituzionali, Rutelli fa notare che "se accetta che si faccia un dibattito per vie traverse sul presidente della Camera, compie un errore". Ecco perché, spiega l’esponente del terzo polo, "per non prestarmi a questo dibattito che considero inaccettabile uscirò dall’Aula".

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