L'ex capo di Porta Nuova è deceduto per un ictus il 14 gennaio. Fu uno dei più importanti collaboratori di giustizia
PALERMO. E' morto il collaboratore di giustizia Salvatore Cancemi, uno dei piu" importanti pentiti della storia della mafia palermitana, primo componente della Commissione di Cosa Nostra a rompere i legami con le cosche. Cancemi, ex capomafia di Porta Nuova, è deceduto per un ictus il 14 gennaio scorso - ma la notizia si è appresa solo ora - nella località protetta in cui viveva da quando scelse di passare dalla parte dello Stato. Latitante per anni, a luglio del 1993 si costituì ai carabinieri, temendo per la sua vita.
Entrato in contrasto con il boss Bernardo Provenzano, preferì il carcere alla condanna a morte della mafia. Il suo pentimento, che proprio per il ruolo fondamentale ricoperto nella Commissione ha dato un contributo importantissimo a decine di indagini, ebbe un incipit travagliato: gli inquirenti scoprirono, grazie ad altri collaboratori, che aveva omesso di confessare alcuni omicidi e diversi reati. Teste in processi come quello Andreotti e quello Dell'Utri, sostenitore della inattendibilità di Vincenzo Scarantino, poi rivelatosi falso pentito della strage di via D'Amelio, Cancemi aveva 69 anni.
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